«Comunicata prima ai media che ai medici? Paradossale, è catastrofismo» così il virologo italiano Matteo Bassetti
Secondo il Ministro della Salute di Cipro, Michalis Hadjipandelas, «non c'è da preoccuparsi al momento»
NICOSIA - Le varianti chiaramente più diffuse del Covid-19 sono al momento la Delta e la Omicron, e ha fatto perciò rapidamente il giro del mondo l'annuncio da parte di un laboratorio di Cipro di aver trovato un nuovo ceppo, una combinazione tra le due varianti che è stata denominata "Deltacron".
La scoperta, annunciata dal professor Leondios Kostrikis, direttore del Laboratorio di biotecnologia e virologia molecolare di Cipro, arriva da 25 campioni di coronavirus prelevati da pazienti ricoverati (11) e dalla popolazione generale (14), in cui sono state trovate mutazioni sia di Omicron che di Delta.
Vista la scoperta recentissima (le sequenze sono state inviate il 7 gennaio all'Istituto Pasteur a Parigi), non è ancora chiara alcuna caratteristica del ceppo, sulla contagiosità o sulla virulenza. Il professor Kostrikis ha spiegato che ha un background genetico simile a Delta, con alcune mutazioni di Omicron. Ad oggi, però, nessuna autorità sanitaria internazionale ha riconosciuto la presunta variante "Deltacron".
«Una "spavento-variante"»
Alcuni esperti, vista la notizia in rapida circolazione a livello internazionale, ci hanno tenuto a tranquillizzare la popolazione generale, non senza qualche polemica.
Lo scienziato statunitense Eric Topol, ad esempio, l'ha definita una "spavento-variante" ("scariant", ndr.), specificando che «non è nemmeno una vera variante, solo un qualcosa che spaventa un sacco di gente inutilmente». «Mutare fa parte della natura di un virus come il SARS-CoV-2. Anche se possiamo trovare molte mutazioni, non ognuna di queste è allarmante», ha ribadito il professore e virologo indiano Sunit K. Singh.
Il noto virologo italiano Matteo Bassetti è stato interpellato a riguardo durante una trasmissione RAI, intervenendo in tackle: «Il fatto che la variante Deltacron sia stata comunicata prima ai media che ai medici mi pare paradossale. Evitiamo questo catastrofismo, dove vogliono arrivare tv e giornali con tutto questo catastrofismo? Vogliono sostituirsi ai medici e ai vari virologi?».
Si è trattato di un errore?
L'esperto britannico Tom Peacock, dell'Imperial College, ha invece dichiarato che le sequenze di "Deltacron" sembrano indicare una contaminazione da laboratorio - qualcosa che accade molto frequentemente - e non una nuova possibile variante. Dello stesso avviso Richard Neher, esperto dell'Università di Basilea («questi genomi sono probabilmente artefatti», ha dichiarato alla Dpa»). Affermazioni subito smentite da Kostrikis, che al portale Bloomberg ha dichiarato che c'è stata «un'evoluzione» che ha portato a queste mutazioni, e che non sono «il risultato di un singolo evento».
Kostrikis, però, sembra solo nella sua battaglia. Anche Maria van Kerkhove, epidemiologa dell'OMS, ha dichiarato di ritenere che i risultati siano dovuti alla contaminazione. Per Giorgio Gilestro, professore di Neurobiologia all'Imperial College di Londra, i casi riportati a Cipro sono «quasi sicuramente un artefatto del sequenziamento (cioè un sequenziamento fatto in pazienti infetti contemporaneamente con i due virus)», ha scritto su Twitter.
Oltre a ciò, la comunità scientifica appare in particolare concorde sul fatto di evitare allarmismi inutili, e di aspettare di avere più dati scientifici prima di esprimersi riguardo nuove varianti, ricombinazioni o mutazioni. Lo stesso Ministro della salute cipriota, Michalis Hadjipandelas, ha dichiarato «la variante non è nulla di cui preoccuparsi, al momento», aggiungendo che non appena saranno disponibili nuove informazioni, verranno rese pubbliche.