Nei paesi poveri solo il 9,5% delle persone hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid.
È allarme nei paesi subsahariani: immunizzato appena 4% della popolazione.
Oltre 12 ore di cammino nella foresta con il padre sulle spalle per portarlo a fare la prima dose di vaccino anti Covid in Amazzonia. La foto del giovane indigeno Tawy Zoé, 24 anni, sta facendo il giro del mondo sui media internazionali. Una istantanea che vale più di mille parole quella scattata dal medico Erik Jennings, che ha pubblicato la foto nel suo profilo Instagram. E che in un certo senso racconta la corsa, a diversa velocità, verso il vaccino da parte dei paesi del Sud America, ad esempio, dove vaccinarsi è un lusso per pochi.
Gli ultimi del mondo - Come al solito sono i numeri a definire il quadro della situazione e sottolineare, semmai ce ne fosse bisogno dopo decenni, delle difficoltà del terzo mondo, anche sul fronte dei vaccini. Sino ad ora solo il 9,5 % delle persone nei paesi con scarse entrate ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-covid-19. Novantotto paesi con scarse entrate non hanno raggiunto il 40% dell’accesso alla vaccinazione e altri 41 non hanno vaccinato nemmeno il 10% della loro popolazione.
Secondo i dati pubblicati dalla Ong Amref Health Afric, al 13 gennaio, è stato vaccinato completamente il 50,48% della popolazione mondiale. L'Europa è al 69,2%; gli USA al 61,5%; l'Africa al 9,8%. Al 13 gennaio 2022, l’Africa contava 10.066.092 contagi e 231.445 decessi legati al COVID-19.
Il Sudafrica rappresenta il Paese più colpito del continente, con oltre 3,5 milioni di casi e 92.312 decessi. A seguire, Marocco (1.017.560 casi e circa 14.935 decessi), Tunisia (727.797 casi e 25.588 decessi), Etiopia (424mila casi e circa 6.069 decessi) e Libia (389mila casi e 5.727 decessi). Secondo l’Africa CDC, al 13 gennaio, il continente africano ha ricevuto 563,6 milioni di dosi di vaccino anti-COVID-19, e ne ha somministrate circa 341 milioni (60,5% della fornitura). Il continente africano ospita il 17% della popolazione mondiale, ma sopporta oltre il 24% del carico globale di malattie, e solo il 3% del personale sanitario.
Cercansi 1,5 miliardi di dosi di vaccino - Per raggiungere l’obiettivo di vaccinare almeno il 60% della popolazione (circa 780 milioni di africani) l’Africa avrà bisogno di circa 1,5 miliardi di dosi di vaccino che, secondo le stime attuali, potrebbero costare tra gli 8 miliardi e i 16 miliardi di dollari, con costi aggiuntivi del 20-30%, per il programma di distribuzione vaccinazione. Secondo l’Africa CDC (centro per la prevenzione delle malattie), al 13 gennaio, il continente africano ha ricevuto 563,6 milioni di dosi di vaccino anti-COVID-19, e ne ha somministrate circa 341 milioni (60,5% della fornitura). Solo tra l’11 novembre e il 21 dicembre 2021, l’UE, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno ricevuto 513 milioni di dosi di vaccino, mentre il continente africano ha ricevuto 500 milioni per tutto il 2021. Il numero più allarmante riguarda i paesi subsahariani, dove vivono 770 milioni di persone, ed è immunizzato appena 4% della popolazione.
Non è un caso, a detta degli epidemiologi, che la scarsezza di vaccini presenti in alcune parti del mondo favorisca l’insorgere di varianti, come successo proprio con Omicron in Africa. Un orizzonte fosco che sembra avvalorare le parole pronunciate in tempi non sospetti da parte di Bruce Aylward, uno dei ricercatori di punta dell'Oms: «La pandemia di Covid si trascinerà anche nel 2022 perché i Paesi più poveri non ricevono i vaccini di cui hanno bisogno. Dobbiamo accelerare altrimenti questa pandemia andrà avanti per un anno in più del necessario».