È in arrivo una stretta a livello politico: o i proprietari vanno incontro alle autorità, o rischiano il divieto totale
L'idea di una completa censura dell'applicazione, però, sta facendo storcere molti nasi
BERLINO - Teorie cospirative, organizzazione e vendita di Green pass, violenza, insurrezioni e piani per assassinare qualcuno.
Il servizio di messaggistica criptata Telegram, definito un vero e proprio ambiente dove si propagano il crimine e l'odio, è ora nel mirino delle autorità tedesche, che temono una nuova recrudescenza di episodi violenti con la discussione in parlamento sulla vaccinazione obbligatoria.
La Ministra dell'interno tedesca, Nancy Faeser, vuole presentare un piano d'azione al più presto per convincere la piattaforma a cancellare i messaggi d'odio e identificare i loro autori. Se i proprietari dell'app non dovessero collaborare in nessun caso, la politica non ha escluso un divieto assoluto dell'applicazione in Germania.
«Nessuna collaborazione con le autorità»
In Germania, lo ricordiamo, è in vigore dal 2017 una legge che rafforza il potere dello Stato contro le minacce online. I social network come Facebook, ad esempio, devono rimuovere i contenuti pericolosi e segnalarli alla polizia. Telegram invece non collabora con le autorità giudiziarie, nemmeno su argomenti riprovevoli come la pornografia infantile.
L'Ufficio federale della polizia criminale tedesca (BKA) ha dichiarato di aver inviato numerose richieste alla piattaforma per rimuovere determinati contenuti, ma senza mai ottenere una risposta.
Un divieto? «Un pessimo segnale»
Se si arrivasse davvero alla decisione radicale di vietare del tutto l'applicazione, sarebbe il primo Paese occidentale a farlo. Divieti e regolamenti rigidi esistono finora in altre realtà come la Cina, la Russia e l'India, ma non in Europa.
Secondo il giornalista tedesco esperto di realtà digitali Markus Reuters, una simile decisione «invierebbe un pessimo segnale». Da un lato, la Germania «celebra la mancanza di censura e la sua importanza per la democrazia», criticando Paesi come Bielorussia ed Iran. D'altra parte, ora, «vogliamo disabilitare questo servizio qui da noi».
Lo stesso cancelliere tedesco Olaf Scholz ha però recentemente promesso di condurre una battaglia senza quartiere contro una «minoranza di estremisti» attiva principalmente su Telegram. Fino a che punto si arriverà? Lo potremo scoprire solo nei prossimi mesi.