Cerca e trova immobili

AFGHANISTANCon i soldati all'entrata e separati per genere, gli afgani tornano all'università

02.02.22 - 18:02
Presenti anche alcune donne, felicissime di poter tornare a studiare: «Le nostre speranze erano morte»
AFP
A sinistra: un soldato armato sorveglia l'università di Laghman. A destra: una lezione all'università di Lashkar Gah.
A sinistra: un soldato armato sorveglia l'università di Laghman. A destra: una lezione all'università di Lashkar Gah.
Con i soldati all'entrata e separati per genere, gli afgani tornano all'università
Presenti anche alcune donne, felicissime di poter tornare a studiare: «Le nostre speranze erano morte»
Il diritto all'istruzione femminile, negato dal precedente regime talebano, potrebbe essere un passo importante verso il riconoscimento internazionale

KABUL - Mesi dopo la presa del potere dei Talebani in Afghanistan, alcune università del Paese hanno finalmente riaperto le loro porte agli studenti.

Portoni aperti, sì, ma sorvegliati da soldati armati, per una ripresa delle lezioni contraddistinta in particolare da una rigida segregazione in base al genere. Nella provincia di Laghman, non lontano da Kabul, le lezioni per le donne si tengono al mattino, per gli uomini al pomeriggio. 

Altrove, le lezioni per le donne si tengono in aule separate. Un reporter dell'agenzia stampa Reuters nella città orientale di Jalalabad ha visto le studentesse entrare da una porta separata all'università di Nangarhar. Le donne, comunque, sono al momento poche: oggi un reporter dell'AFP ha indicato che solo sei studentesse sono entrate nell'ateneo di Laghman.

Le università hanno riaperto anche nelle province di Kandahar, Nimros, Farah e Helmand, e altre dovrebbero seguire nel corso di questo mese.

«Le nostre speranze erano morte»
«Siamo felici che le lezioni siano ricominciate», ha detto all'AFP, Sarlaschta Hakmal, che studia legge e scienze politiche all'università di Nangarhar, «ma siamo ancora preoccupati che i talebani possano fermarle di nuovo». Dello stesso avviso Mohamed Saleh, studente che a Tolo News ha dichiarato: «Siamo molto felici, è stata riaccesa una luce di speranza in tutti gli studenti».

Bibi Hawa, una studentessa dell'università statale nella provincia orientale di Nangarhar, ha detto all'emittente radiofonica statunitense VOA di essere «estremamente felice» di poter riprendere gli studi, così come altre studentesse. «Le nostre speranze erano morte, ma ora sono state resuscitate!». Il rientro, però, è in un ambiente completamente diverso. 

«Ci sono classi separate per ragazzi e ragazze. Gli orari di studio sono diversi. Le studentesse devono indossare abiti neri coprenti e hijab», ha spiegato, ma «questi cambiamenti sono accettabili per noi, non ci creano problemi».

Un primo passo verso il riconoscimento internazionale?
Il diritto all'istruzione per le donne, negato dal precedente regime talebano, potrebbe essere uno dei pilastri più importanti verso il riconoscimento internazionale del Governo talebano. A tal riguardo si è probabilmente anche discusso durante il primo incontro con l'Occidente su suolo Europeo di una delegazione talebana.

I Talebani avevano annunciato, dopo aver preso il potere, che questa volta sarebbero stati più moderati rispetto a quanto avvenuto dal 1996 al 2001, ma molte notizie e rapporti su maltrattamenti, torture, omicidi e sul trattamento delle donne hanno gettato forti dubbi su queste assicurazioni.

Quella odierna, però, è una prima vittoria, celebrata anche dai membri della missione delle Nazioni Unite in Afghanistan, con a capo Deborah Lyons: «È cruciale che ogni giovane abbia uguale accesso all'istruzione».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE