Gli autori avvertono che non deve essere fonte di preoccupazione, la variante risponde ai trattamenti esistenti
AMSTERDAM - Alcuni ricercatori hanno identificato una variante del virus Hiv molto virulenta che ha cominciato a circolare in Olanda alla fine degli anni Ottanta e negli anni Novanta, trasmettendosi più rapidamente negli anni Duemila. La rara scoperta è stata rivelata in uno studio pubblicato sulla rivista Science e potrebbe aiutare a comprendere meglio come il virus attacca le cellule.
Chiamata VB (sottotipo virulento B), ha una carica virale da 3,5 a 5,5 volte maggiore rispetto a quella del virus HIV-1 (il più diffuso) ed è due volte più veloce nell'indebolire il sistema immunitario aprendo la strada alla malattia. Le persone contagiate (109 quelle individuate finora) reagiscono normalmente alle terapie e hanno la stessa sopravvivenza degli altri pazienti, ma l'aggressività della variante rende ancora più importante l'intervento precoce.
Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Science dal gruppo dell'Università di Oxford guidato da Chris Wymant, del Big Data Institute. La variante VB è stata inizialmente identificata in 17 sieropositivi nell'ambito dello studio Beehive (Bridging the Epidemiology and Evolution of HIV in Europe). Dato che 15 di questi pazienti provenivano dai Paesi Bassi, i ricercatori hanno esteso la loro indagine su 6'700 sieropositivi della stessa nazionalità. In questo modo hanno individuato altre 92 persone infettate dalla nuova variante.
Dalle analisi del genoma virale, i ricercatori hanno dedotto che la variante VB sarebbe comparsa nei Paesi Bassi tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta. La sua diffusione nei primi anni Duemila sarebbe stata più veloce rispetto a quella delle altre varianti, ma poi avrebbe rallentato nell'ultimo decennio. I ricercatori sostengono che la variante VB sia comparsa «nonostante» le terapie ampiamente diffuse nei Paesi Bassi, e non «a causa» delle terapie, dal momento che un trattamento efficace può bloccare la trasmissione del virus.