Il Cremlino registra un'escalation nel Donbass. Nel frattempo, il Consiglio Ue informale discute la via diplomatica
KIEV / MOSCA - «Sentiamo affermazioni della Russia sul ritiro delle truppe, ma non abbiamo visto alcun segno fino ad ora di de-escalation sul terreno. Al contrario vediamo che il consolidamento continua. Quindi ora abbiamo bisogno di fatti per credere alle parole che abbiamo sentito. Non abbasseremo la guardia e resteremo vigili e uniti».
Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in una dichiarazione stampa con il presidente della Repubblica Ceca Petr Fiala. «Siamo pronti - ha ribadito -. Speriamo per il meglio, ma siamo pronti per il peggio».
Il sentiero diplomatico al centro del Consiglio Ue informale
Lo stato dell'arte della crisi ucraina e «gli sforzi diplomatici» da mettere in campo per arrivare a una soluzione con Mosca saranno, a quanto apprende l'agenzia di stampa italiana ANSA, al centro del Consiglio Ue informale che si terrà alle 12.30 a Bruxelles prima del vertice Ue-Africa. A parlare saranno innanzitutto Emmanuel Macron e Olaf Scholz, entrambi a Mosca nei giorni scorsi. Il pacchetto sanzioni, almeno inizialmente, non è previsto che sia al centro della discussione mentre si ribadirà "la fermezza" dell'Unione nel sostegno a Kiev. I telefonini dei leader europei saranno lasciati fuori dalla stanza della riunione.
La riunione dei leader europei non avrà delle conclusioni scritte. Fonti europee sottolineano che, nel corso della riunione, sarà ribadito un messaggio di solidarietà all'Ucraina e la determinazione dell'Ue nei passi da prendere in caso di ulteriore aggressione militare russa. Tra gli argomenti sul tavolo le stesse fonti si attendono che qualche capo di Stato o di governo presente al vertice possa porre la questione energetica.
La voce di Mosca: «Tensione in crescita nel Donbass»
Nel frattempo, il Cremlino sta monitorando l'escalation della tensione nel Donbass e sta osservando l'enorme potenziale offensivo delle forze ucraine di stanza lungo la linea di contatto, ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «In effetti, leggiamo e vediamo i rapporti da lì. Naturalmente, il nostro esercito ha più informazioni, considerando i dati provenienti da fonti speciali. Ma è ovvio anche senza tali informazioni che le tensioni stanno aumentando», ha detto Peskov citato dall'agenzia Interfax. E per quanto riguarda il ritiro dell'esercito russo dal confine con l'Ucraina, ha aggiunto Peskov, richiederà tempo.