Si tratta di uno strumento sia umanitario che di propaganda, spiega la responsabile del servizio
KIEV - Da qualche giorno il governo ucraino ha aperto una hotline per tutti coloro cercano i propri cari mentre la guerra tra i due paesi prosegue. «Scusa se disturbo, chiamo per avere notizie di mio fratello», «Sa qualcosa su mio marito? Mi ha solo detto che stava andando verso Kiev» sono solo alcune delle frasi registrate dagli operatori che lavorano per l'hotline, e che raccolgono le richieste disperate di parenti e conoscenti, alla ricerca dei propri cari. Ma le richieste non arrivano dai cittadini ucraini, bensì dalla Russia. Dal 24 febbraio sono arrivate più di 6'000 chiamate.
Le registrazioni, diffuse dalla Cnn, raccontano una delle tante parti della guerra, quella dei genitori, mogli e sorelle che hanno visto i propri figli, mariti e fratelli andare a combattere per una guerra di cui molto probabilmente non conoscevano i motivi.
L'hotline "Come Back From Ukraine Alive" è stata istituita dal ministero dell'Interno ucraino e pensato per essere uno strumento sia umanitario che di propaganda: «Aiutiamo i soldati russi a trovare i loro parenti che sono stati ingannati, senza sapere come e perché si sono ritrovati nel nostro paese. E in secondo luogo aiutiamo a fermare la guerra in generale» ha dichiarato alla Cnn la responsabile della hotline, che ha voluto rimanere anonima.
Alcune chiamate sono arrivate anche dall'estero, soprattutto dall'Europa e dagli Stati Uniti. Si tratta solitamente di parenti lontani o amici, che chiamano dall'estero per evitare di far identificare i conoscenti dalla Russia.