È la protesta silenziosa che è andata in scena oggi in una piazza della città ucraina di Leopoli
LEOPOLI - Sono centonove, ordinati in sei file, di ogni colore. Centonove passeggini vuoti che, se quel 24 febbraio non fosse mai esistito, sarebbero occupati da centonove bambini.
Nella piazza del Mercato di Leopoli è andata in scena una protesta silenziosa e simbolica per dire a Vladimir Putin "basta". Basta, innanzitutto, con il massacro di bambini al quale in tre settimane di guerra ha assistito l'Ucraina. Perché sono 109 i bambini rimasti vittime dei bombardamenti russi. E almeno 130 sono stati feriti.
Le macerie del teatro di Mariupol, raffigurate in uno dei cartelli illustrativi installati a lato, fa da funesto titolo alla protesta messa in scena a Leopoli. Dove, a metà mattinata, strategicamente di fronte all'Ukraine Media Center, un gruppo di giovani donne ha portato silenziosamente decine e decine di passeggini di ogni modello e colore. Le carrozzine sono rimaste lì, per tutto il giorno.
Un lunghissimo flash mob muto, per ricordare cosa sta accendendo nell'Est del Paese e nella capitale. Kharkiv, Kiev, la regione di Dnipro: non è solo il teatro di Mariupol a raccontare il dramma dei bambini ucraini.
«C'è Tanya, sei anni, morta di disidratazione. Ci sono i neonati lasciati nell'ospedale di Mariupol. Ci sono i bambini che non possono essere evacuati», si legge sui cartelli che raccontano l'iniziativa.
In poche ore l'immagine dei 109 passeggini vuoti in piazza fa il giro del mondo. Rimbalza sui social, sui siti d'informazione. Anche il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, si ferma nel luogo della protesta. «I passeggini simboleggiano la vita di quegli angeli che ora proteggono il cielo sopra l'Ucraina», è il suo commento.