E cresce di 4 volte l'eventuale ricorso alla ventilazione meccanica. Lo evidenzia uno studio pubblicato da The Lancet
LONDRA - Ammalarsi contemporaneamente di Covid-19 e influenza aumenta significativamente il rischio di morte e di sintomatologia grave. Lo rileva uno studio europeo pubblicato su The Lancet, che ha analizzato gli esiti di 227 casi di pazienti adulti ricoverati in cui Covid-19 e influenza si sono presentati insieme.
Lo studio, condotto dalle università di Edimburgo (Scozia), Liverpool (Inghilterra), Leiden (Paesi Bassi) e dall'Imperial College di Londra, ha valutato oltre 305'000 pazienti ricoverati con Covid-19 tra febbraio 2020 e dicembre 2021. Le analisi effettuate durante la permanenza in ospedale hanno rilevato la presenza, oltre al coronavirus, di altre infezioni virali respiratorie in quasi 7000 pazienti; in 227 casi si trattava del virus dell'influenza. Questi ultimi pazienti sono quelli che hanno avuto esiti di salute significativamente più gravi.
I ricercatori hanno infatti stimato che le due infezioni insieme (Covid-19 e influenza) aumentano di 2,4 volte il rischio di morte rispetto a chi è malato solo di Covid-19 e di 4 volte il rischio di avere bisogno della ventilazione meccanica.Per i ricercatori si tratta di risultati che evidenziano la necessità di un maggiore ricorso ai test doppi sui pazienti malati di Covid-19 in ospedale e sottolineano l'importanza della vaccinazione completa sia contro il Covid-19 che contro l'influenza.
«Con la riduzione delle restrizioni, ci aspettiamo che il Covid-19 circoli ancora di più insieme all'influenza, aumentando le possibilità di coinfezione. Ecco perché dovremmo cambiare la nostra strategia di test per i pazienti malati di Covid-19 in ospedale e testare l'influenza in modo molto più ampio», ha detto Kenneth Baillie, dell'università di Edimburgo. «Non è molto comune essere infettati da più di un virus, ma è importante essere consapevoli che può accadere. I vaccini che proteggono dal Covid-19 e dall'influenza sono diversi e le persone hanno bisogno di entrambi», ha evidenziato Peter Openshaw dell'Imperial College di Londra.