Stasera sono caduti missili contro un deposito di carburante nella regione di Rivne.
Il sindaco di Irpin annuncia la liberazione della città. Quasi 5'000 morti a Mariupol, si potrebbe parlare di genocidio.
La guerra in corso tra Russia e Ucraina non accenna a placarsi, e ieri Kiev ha accusato Mosca di voler «spaccare in due» l'Ucraina non solo tramite l'aggressione militare, ma pure tramite «iniziative politiche» che mirano a creare uno «scenario coreano» nel Paese. Vanno infatti in questa direzione le dichiarazioni del leader della autoproclamata repubblica popolare di Lugansk Leonid Pasechnik (poi parzialmente corrette) che invocavano un referendum per unirsi alla Russia. «Per ora non sono in corso preparativi concreti», ha spiegato il leader separatista dopo che alcuni dubbi su questa decisione era sorti anche dall'apparato di potere russo.
Nel frattempo, sempre ieri, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato intervistato per la prima volta da alcuni giornalisti russi. Il testo integrale e non censurato avrebbe dovuto essere pubblicato nella serata di ieri. Ma la diffida e le minacce giunte dal Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa (o Roskomnadzor) ha scoraggiato gran parte dei media a farlo. Solo il sito russo di opposizione (e anti-Putin) Meduza ha infatti deciso d'ignorare il diktat del Cremlino, pubblicando il video integrale dell'intervista.
Ieri è stata pure fissata la sede del nuovo round di colloqui tra le delegazioni russe e ucraine. Il presidente turco Erdogan e Vladimir Putin si sono accordati per svolgere le discussioni a Istanbul tra il 29 e il 30 marzo.
NEW - A Russian strike has hit an oil storage facility in the city of Rivne in western Ukraine.
— Alex Tiffin (@RespectIsVital) March 28, 2022
It is now apparent hitting Ukraine's fuel supplies have become the Russian Military's priority.#UkraineUnderAttaсk #RussiaUkraineConflict pic.twitter.com/GdZ9YBRtp8
Missili contro un deposito di carburante ucraino
Le forze russe hanno compiuto un raid missilistico contro un deposito di carburante nella regione di Rivne, nell'Ucraina nordoccidentale. Lo ha riferito su Telegram il responsabile dell'amministrazione militare locale, Vitaliy Koval, citato da Ukrinform. I servizi d'emergenza si sono recati nella zona colpita, ha aggiunto. (fonte ats)
Putin ad Abramovich: «Li distruggerò»
«Digli che li spazzerò via». Sarebbe questa la risposta data da Vladimir Putin a un biglietto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky contenente le condizioni di Kiev per un accordo di pace. Lo riporta il Times. La nota è stata consegnata mercoledì al Cremlino dall'oligarca russo Roman Abramovich. Abramovich sarebbe giunto a Mosca dopo una tappa a Istanbul e dopo aver incontrato Zelensky a margine della sua partecipazione ai primi negoziati fra russi e ucraini. Negoziati durante i quali, a inizio marzo, avrebbe manifestato sospetti sintomi di avvelenamento (al pari di due delegati ucraini), da cui risulta essere guarito. (fonte ats)
«Gli avvelenamenti dei negoziatori sono solo speculazione»
Il consigliere della presidenza e capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak smentisce le accuse di avvelenamento dei negoziatori ucraini da parte russa riferite dal Wall Street Journal. Lo riporta The Kyiv Independent citando Hromadske. Si tratta di una «speculazione», ha detto Podolyak aggiungendo che tutti i negoziatori ucraini «lavorano come al solito». Dal lato ucraino, intanto, non ci si sbilancia. «Al momento non intendiamo commentare, quindi non possiamo né confermare né smentire» che il deputato ucraino Rustem Umerov sia stato vittima di avvelenamento insieme all'oligarca russo Roman Abramovich, a margine del secondo incontro negoziale fra le delegazioni di Ucraina e di Russia il 3 marzo scorso. Lo ha detto all'agenzia italiana Ansa la portavoce del parlamentare di Kiev. (fonte ats)
Ci sono dei video di soldati russi torturati dagli ucraini
Sui media russi stanno circolando delle immagini di soldati russi catturati e torturati dai militari ucraini. Si tratta di materiale video che non è stato verificato. Per l'esercito di Kiev si tratterebbe di «una falsificazione evidente, che ha lo scopo di screditare il nostro esercito». Malgrado ciò, il governo ucraino prende la faccenda estremamente sul serio e ha aperto un'indagine a riguardo: «Siamo un'armata europea, non facciamo queste cose ai nostri prigionieri. Se dovesse essere vero sarebbe davvero inaccettabile», ha commentato ai media Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente Zelenskiy ricordando che «si tratta di crimini di guerra».
Il comportamento «suicida» dei soldati russi a Chernobyl
I soldati russi di stanza a Chernobyl si stanno esponendo alle radiazioni senza consapevolezza e in maniera scriteriata. Ne dà notizia il Guardian che cita due anonimi dipendenti della struttura che confermano come, i militi di Mosca non indossino mai tute anti-radiazione e si muovano con nonchalance in aree considerate a rischio estremo. Fra questi c'è anche la cosiddetta “Foresta Rossa”, un bosco fortemente contaminato, nel quale i russi si spostano a bordo dei loro veicoli corazzati sollevando terriccio e foglie radioattive. Un comportamento che i due definiscono «suicida». La centrale nucleare di Chernobyl, lo ricordiamo, è dallo scorso 24 febbraio sotto controllo russo.
1'700 in età militare hanno cercato di lasciare l'Ucraina
Dall'inizio dell'aggressione russa sono stati identificati oltre 1'700 cittadini ucraini in età militare che volevano attraversare illegalmente il confine del Paese. Lo scrive l'agenzia ucraina Unian, citando il consigliere per le comunicazioni dell'Ufficio investigativo statale Tatiana Sapyan. «Dall'inizio delle ostilità della Russia contro l'Ucraina e, in conformità con la legge ucraina sulla legge marziale, gli ufficiali della Dbr insieme al servizio di guardia di frontiera dello Stato hanno impedito a più di 1700 coscritti di attraversare il confine illegalmente», ha affermato. A oggi sono già stati registrati più di 340 procedimenti penali, di cui circa 100 per tradimento e collaborazione, ha aggiunto Sapyan. (Fonte ats)
Kiev sapeva dell'invasione già da novembre
L'Ucraina era a conoscenza dei preparativi di Mosca per l'invasione già dal novembre 2021 grazie anche a infiltrati in Russia. Lo ha affermato il capo dell'intelligence del ministero della Difesa, generale Kirill Budanov, citato dalla Unian. «Abbiamo fonti, molte fonti che lavorano per noi. Le nostre fonti sono ovunque. Nell'esercito, negli ambienti politici, così come nell'amministrazione presidenziale», ha detto Budanov specificando che grazie a un'operazione di cyber intelligence di successo, l'Ucraina è stata anche in grado di ottenere «l'accesso all'intero complesso di difesa militare in Russia». (Fonte ats)
Nuovamente bombardato il centro di ricerca nucleare di Kharkiv
Il centro di ricerca nucleare di Kharkiv sarebbe stato nuovamente bombardato dai russi. Lo afferma su Facebook l'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell'Ucraina. La struttura avrebbe «subito gravi danni» e al momento non è possibile quantificare l'entità dei danni e l'impatto sulla sicurezza. «I continui bombardamenti potrebbero portare a gravi effetti delle radiazioni con contaminazione delle aree circostanti».
Mosca ha classificato la Deutsche Welle come «agente straniero»
La Russia ha ufficialmente classificato l'emittente internazionale tedesca Deutsche Welle (DW) come «agente straniero». A DW, che è di proprietà pubblica, era già stato vietato di trasmettere sul territorio russo da inizio febbraio, con un provvedimento che attuava la chiusura dell'ufficio di Mosca, il ritiro degli accrediti dei giornalisti e il blocco del sito russo dell'emittente. Il direttore di DW, Peter Limbourg, ha detto che il tutto non impedirà al servizio di «continuare a riferire in modo indipendente e completo sulla Russia e la regione, dal nostro nuovo studio in Lettonia e dalla Germania». (Fonte ats)
L'Onu in campo per il cessate il fuoco
«Ho chiesto a Martin Griffiths, il coordinatore del nostro lavoro umanitario in tutto il mondo, di esplorare immediatamente con le parti coinvolte nel conflitto possibili accordi per un cessate il fuoco umanitario in Ucraina». Lo ha annunciato il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. «Cerchiamo di essere chiari, la soluzione a questa tragedia è politica - ha proseguito -. Faccio appello a un cessate il fuoco umanitario immediato per consentire il progresso di seri negoziati politici, volti a raggiungere un accordo di pace basato sui principi della Carta Onu». (Fonte ats)
Negoziati domani nel palazzo presidenziale di Istanbul
I negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina si terranno a porte chiuse da domani a partire dalle 10.30 locali (le 9.30 in Svizzera) presso gli uffici della residenza presidenziale turca nel palazzo di Dolmabahce a Istanbul. Lo riferisce la presidenza turca. (Fonte ats)
L'integrità territoriale dell'Ucraina non è in discussione
L'Ucraina non è disponibile a sacrificare la sua «integrità territoriale» nei negoziati con la Russia. Lo ha detto in un'intervista a Bbc Radio 4 Alexander Rodnyansky, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Se chiedete alle persone che vivono in quelle aree» che Mosca vuole conquistare, «loro non vogliono vivere in Russia. Come possiamo abbandonarle? Mettete da parte l'idea di fare a pezzi il nostro Paese», ha aggiunto Rodnyansky. (Fonte ats)
Sintomi di avvelenamento per Abramovich e i negoziatori ucraini
L'oligarca russo Roman Abramovich e almeno due negoziatori ucraini avrebbero manifestato sintomi di sospetto avvelenamento dopo un incontro a Kiev all'inizio del mese. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il sospetto attacco potrebbe essere stato commesso da qualcuno a Mosca desideroso di sabotare le trattative per mettere fine alla guerra.
Fra i sintomi riscontrati dopo l'incontro a Kiev all'inizio del mese c'erano «occhi rossi, desquamazione della pelle sul viso e sulle mani». Da allora, riporta il Wall Street Journal, le loro condizioni di salute sono migliorate e non appaiono in pericolo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha incontrato Abramovich, non ha avuto alcun problema. (Fonte ats)
I corridoi verdi e i rischi per la sicurezza
La Commissione europea «è pronta a organizzare corridoi verdi per gli scambi alimentari con l'Ucraina, sul modello di quelli realizzati durante il Covid, ma al momento c'è un alto rischio per la sicurezza». Così il commissario Ue all'agricoltura Janusz Wojciechowski parlando con un gruppo di media europei. «Anche le autorità polacche sono informate, la situazione al confine non è sicura, ma sarà fatto di tutto per facilitare il commercio alimentare da e verso l'Ucraina», ha precisato. (Fonte ats)
Le «tattiche abominevoli» di Mosca
In presunto stallo rispetto ai propri obiettivi militari in Ucraina, la Russia di Vladimir Putin non esita a ricorrere a «tattiche abominevoli» contro la popolazione locale, «incluso il rapimento di civili innocenti». Lo sostiene Liz Truss, ministra degli Esteri del governo britannico di Boris Johnson, a margine dell'aggiornamento settimanale di fronte alla Camera dei Comuni sullo scenario bellico. Truss cita come fonte l'ong ucraina Zmina, stando alla quale decine di civili risultano al momento «sotto sequestro» in Ucraina e «altre migliaia di persone» sarebbero state costrette a spostarsi in Russia dalle forze di Mosca. Putin, tuona la titolare del Foreign Office, «non sta conseguendo i suoi obiettivi militari e per questo ricorre a misure disperate, a tattiche abominevoli. Deve fallire». (Fonte ats)
Quasi 300 morti a Kiev
Quasi 300 morti, oltre mille feriti, circa 300 edifici distrutti. È il bilancio di oltre un mese di guerra a Kiev, secondo il sindaco della capitale ucraina Vitaly Klitschko. In un'intervista al quotidiano austriaco Die Presse, il primo cittadino ha fatto il punto sui danni alla capitale. «300 edifici sono stati distrutti. Sono stati bombardati anche asili nido e scuole. Più di 1000 persone sono state ricoverate in ospedale, inclusi 18 bambini gravemente feriti. Quasi 300 persone sono morte, inclusi molti bambini», ha detto Klitschko, secondo il quale circa la metà della popolazione è fuggita da Kiev, principalmente donne, anziani e bambini. (Fonte ats)
La delegazione russa è arrivata a Istanbul
Una delegazione dalla Russia è arrivata a Istanbul in occasione dei colloqui in programma con rappresentanti dell'Ucraina a partire da domani. Lo fanno sapere vari media turchi secondo cui l'aereo con la delegazione da Mosca è atterrato all'aeroporto Ataturk, sulla sponda europea della città sul Bosforo e chiuso ai voli commerciali dal 2019 quando è stato inaugurato un nuovo scalo a nord della città. (Fonte ats)
28 giorni di assedio, danneggiati oltre 60mila edifici
L'assedio di Mariupol è in corso da 28 giorni. Prima che le vie d'uscita dalla città venissero bloccate, ha aggiunto il primo cittadino, 140mila persone erano fuggite, mentre altre 150mila sono state evacuate successivamente e 30mila "deportate" in Russia o nelle zone occupate dai russi nell'est dell'Ucraina. In città restano bloccate circa 170mila persone.
Durante l'assedio, ha riferito ancora il sindaco, i bombardamenti hanno danneggiato 2340 condomini e 61'200 edifici privati. Sono stati distrutti tre ospedali, altri sette sono stati danneggiati, oltre a 57 scuole e 70 asili nido, due fabbriche, un porto e un'unità militare. (fonte ats)
Quasi 5000 morti a Mariupol
Sono quasi cinquemila le persone morte nell'assedio russo a Mariupol, tra cui 210 bambini. Lo afferma il sindaco della città portuale nel sud dell'Ucraina, Vadym Boychenko, citato da Ukrinform. (Fonte ats)
«Ucraina sfruttata dagli Usa»
«L'Ucraina è stata sfruttata da Washington per creare minacce all'intero mondo civilizzato». Lo ha affermato il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolaj Patrushev, citato dalla Tass. «L'attuale operazione militare speciale è stata una mera risposta ai passi criminali di Kiev contro le repubbliche» di Lugansk e Donetsk nel Donbass. «Sono state misure tempestive e preventive. Quindi, lo scopo della nostra operazione speciale in Ucraina non è un cambio di regime a Kiev, come l'Occidente sta cercando di presentarlo, ma proteggere il popolo da un genocidio, demilitarizzare e denazificare l'Ucraina», ha aggiunto Patrushev, ribadendo la linea di Mosca. (Fonte ats)
Mariupol, si potrebbe parlare di genocidio
«Quello che sta accadendo a Mariupol non è più un crimine di guerra. La guerra ha delle regole, ma qui non ci sono». Lo ha dichiarato la procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova nel corso di un briefing, secondo l'agenzia stampa Unian. «Lo guardo in termini di possibilità di qualificare il genocidio, quando l'intera città è tenuta in ostaggio. Dove la gente è senz'acqua, senza cibo, senza riscaldamento. Dove non c'è possibilità di andarsene. Dove vengono fucilate colonne che cercano di partire».
«Più di duemila bambini sono stati deportati solo da Mariupol. Di cosa si tratta? È solo un crimine di guerra? È molto più di una guerra crimine, la possibilità di qualificarsi come genocidio, ma come cittadina capisco perfettamente cosa sta succedendo al nostro popolo», ha aggiunto Venediktova.
«Irpin liberata»
Le truppe ucraine sarebbero riuscite a scacciare i russi da Irpin, città alle porte della capitale Kiev. A dichiararlo è il sindaco Oleksandr Markushin, citato dai media locali. «La nostra Irpin è stata liberata! Gloria all'Ucraina! Gloria ai suoi difensori! Memoria eterna agli eroi caduti!» ha dichiarato il sindaco sul proprio canale Telegram.
Al momento sarebbe in corso la fase di bonifica di strade e palazzi. Markushin osserva come sia ancora pericoloso per la popolazione civile fare rientro in città. «Stiamo consolidando i nostri nuovi confini e continueremo per andare a liberare Bucha, Gostomel, Vorzel». Markushin non si fa grosse illusioni sul futuro prossimo: «Capiamo che la nostra città sarà attaccata e la difenderemo con coraggio. Irpin è l'Ucraina».
Pesanti combattimenti nel Donbass
Pesanti combattimenti sono in corso nelle regioni di Donetsk e Lugansk «perché a differenza di altre zone operative, la Russia non smette di provare a svolgere operazioni offensive lì». Lo afferma Oleksandr Motuzyanyk, portavoce del Ministero della Difesa ucraino. A Marinka e in altre città «ci sono pesanti combattimenti: le forze armate dell'Ucraina e altre forze di difesa stanno difendendo con successo questi insediamenti» mentre «altri luoghi ora sono passati sotto il controllo dell'esercito russo ma non posso nominarli».
Secondo il portavoce della Difesa, la cattura dei territori delle regioni di Donetsk e Luhansk è «uno dei compiti strategici della Russia: conquistare completamente queste due regioni entro i confini amministrativi, per così dire». (fonte ats)
Le cifre della distruzione a Kharkiv
A seguito dei bombardamenti russi e degli attacchi aerei a Kharkiv, sono stati distrutti 1177 condomini. Lo ha reso noto il sindaco della città Igor Terekhovna sottolineando - riportano i media ucraini - che dall'inizio dell'offensiva russa sono stati distrutti anche 53 asili nido, 69 scuole e 15 ospedali. (Fonte ats)
Verso il blocco dei visti per i Paesi «ostili»
Le autorità di Mosca stanno lavorando a misure per limitare la concessione di visti per la Russia ai cittadini dei Paesi coinvolti in «attività ostili». Lo ha detto il ministro degli Esteri Sergei Lavrov citato da Interfax. «Un decreto è in preparazione» in questo senso, ha detto Lavrov durante un incontro con la commissione per la cooperazione internazionale del partito di governo Russia Unita. La misura «introdurrà una serie di restrizioni per l'entrata sul territorio della Russia», ha sottolineato il ministro degli Esteri. (fonte ats)
I russi vorrebbero ancora circondare Kiev
Le forze armate russe non avrebbero rinunciato al piano di circondare Kiev. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa ucraino Oleksander Motuzyanyk. «Secondo le nostre informazioni, la Federazione Russa non ha abbandonato i suoi tentativi, se non di catturare, di circondare Kiev. Per ora non vediamo l'allontanamento delle forze nemiche da Kiev».
G7: «Non paghiamo il gas in rubli»
I Paesi del G7 hanno deciso al termine di una riunione virtuale che chiedere il pagamento in rubli per il gas russo è «inaccettabile» e mostra che il presidente russo Vladimir Putin ha «le spalle al muro». Lo ha detto il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck in una dichiarazione resa nota da Berlino. «Tutti i ministri del G7 hanno convenuto che si tratta di una chiara violazione unilaterale dei contratti esistenti», ha chiarito Habeck, «esortiamo tutte le aziende interessate a non seguire questa direttiva». Per ritorsione, come riportato da Sky News, un politico russo ha dichiarato che il rifiuto del G7 «porterà sicuramente a un blocco delle forniture» di gas. A riguardo, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov non si è sbilanciato: «Ma di sicuro non forniremo gas gratuitamente, questo è certo».
«Dal 2014 calpestate la lingua e la cultura russa»
Un altro estratto delle dichiarazioni di Lavrov ai giornali serbi: «Quando gli occidentali parlano dell'Ucraina dimenticano che in quel Paese vi fu un colpo di stato nel febbraio 2014, con l'avvento al potere di neonazisti che inviarono unità militari in Crimea, la cui popolazione si ribellò e indisse un referendum. Non fu un'annessione ma l'espressione della libera volontà popolare». Per Lavrov, tutti parlano solo del 24 febbraio (quando il presidente Vladimir Putin ha ordinato l'operazione militare speciale in Ucraina). In realtà - ha affermato - per anni in quel Paese «è stata calpestata la cultura e la lingua russa, e per anni non si è dato ascolto alle richieste della Russia alla NATO affinché l'Ucraina non entrasse nell'Alleanza e non si riarmasse». Invece in Occidente tutti dicono che dal nulla e all'improvviso la Russia ha avviato la sua operazione militare speciale. A suo dire, l'Occidente pensa di poter fare tutto, e ciò dimostra la sua doppiezza. «13 anni fa abbiamo proposto che si arrivasse a un accordo sulla sicurezza europea per il quale nessuno possa rafforzare la propria sicurezza a scapito di quella degli altri. Ma ci hanno detto di non voler parlare di questo e che le garanzie di sicurezza sono possibili solo in ambito NATO», ha concluso Lavrov. (Fonte ats ans)
Lavrov: «L'Occidente è famoso per distorcere i fatti»
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha accusato i Paesi occidentali di «distorcere senza vergogna i fatti a proprio piacimento», ritenendo che a loro sia tutto consentito. In un'intervista a un gruppo di media serbi, Lavrov si è riferito in particolare ai bombardamenti NATO della primavera 1999 contro la Serbia durante il conflitto armato in Kosovo. I raid alleati, ha detto, fecero seguito alle assicurazioni dell'allora capo della missione dell'OSCE in Kosovo William Walker, che parlò di massacro e genocidio di civili nella località di Racka, mentre in realtà fu appurato che i corpi rinvenuti erano di guerriglieri UCK (Esercito di liberazione del Kosovo, la guerriglia albanese che combattè contro i serbi nel conflitto del 1998-1999, ndr), travestiti con abiti civili. «I nostri colleghi (occidentali) sono famosi per cambiare i fatti senza vergogna, e cercano sempre di motivare le loro posizioni e richieste distorcendo l'immagine reale», ha osservato Lavrov. (Fonte ats ans)
Novaya Gazeta sospende le pubblicazioni
Il giornale russo Novaya Gayeta ha dichiarato che sospenderà le sue attività fino alla «fine dell'operazione speciale in Ucraina». Una decisione che arriva a seguito di un secondo avvertimento ufficiale arrivato dall'ente regolatore delle comunicazioni, Roskomnadzor. Il motivo? Non aver etichettato un'organizzazione non governativa estera come un «agente straniero», in conformità con la legislazione russa. Lo riporta il Guardian.
Zelensky critica la Francia ed elogia il Regno Unito
In un'intervista all'Economist, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dato la sua opinione sui Paesi europei e sul loro aiuto relativo all'invasione russa. Il leader ha ad esempio criticato il suo omologo francese Emmanuel Macron, in particolare per il mancato sostegno a livello militare perché i francesi «hanno paura della Russia». L'opposto invece per Boris Johnson: «Ci sta aiutando di più, il Regno Unito è sicuramente e chiaramente dalla nostra parte, non sta facendo operazioni di equilibrismo tra noi e Mosca». Parole al miele anche per gli USA di Joe Biden, «seppur le complessità della politica americana hanno talvolta causato ritardi». La Germania, invece? «Stanno cercando di essere equilibrati, a volte danno una mano, penso che stiano cercando di adattarsi alla situazione man mano che si sviluppa».
Niente jet all'Ucraina
Gli Stati Uniti rifiuteranno l'offerta della Polonia di fornire all'Ucraina jet MiG-29. Lo ha affermato l'ambasciatore Usa alla Nato Julianne Smith. «La risposta è no se stai chiedendo dei jet dell'era sovietica, gli Stati Uniti hanno deciso che la particolare proposta avanzata dalla Polonia è insostenibile».
Un'invasione costata 564 miliardi di dollari
L'invasione russa è costata all'Ucraina 564,9 miliardi di dollari (oltre 528 miliardi di franchi svizzeri). Lo ha affermato il ministro dell'Economia di Kiev, Yulia Svyrydenko. Il calcolo è stato fatto sulla base dei danni alle infrastrutture, mancata crescita economica e altri fattori. Circa 8.000 chilometri di strade e 10 milioni di metri quadrati di alloggi sono stati danneggiati o distrutti a causa dei combattimenti, ha affermato Svyrydenko.
Domani negoziati a Istanbul
I negoziati tra l'Ucraina e la Federazione Russa a Istanbul potrebbero iniziare domani alle 10 locali, le 9 in Svizzera. Lo ha affermato il membro della delegazione ucraina David Arahamiya, riporta Ukrinform. Secondo Arahamiya, l'inizio dei colloqui è stato posticipato a causa di problemi logistici. (fonte ats)
Morti alcuni dei sindaci ucraini rapiti dai russi
Alcuni dei sindaci che erano stati rapiti dalle forze russe sono stati ritrovati morti. Lo ha detto Volodymyr Zelensky in un'intervista all'Economist. «Stanno rapendo i sindaci delle nostre città. Ne hanno uccisi alcuni. Alcuni di loro non li troviamo. Alcuni li abbiamo già trovati e sono morti», ha detto il presidente ucraino. Nei giorni scorsi i media ucraini avevano parlato di almeno 14 sindaci sequestrati. (fonte ats)
Il trucco delle petroliere russe per eludere le sanzioni
Le petroliere russe che trasportano prodotti chimici e petroliferi starebbero nascondendo i loro movimenti nel tentativo di eludere le sanzioni decise dalla comunità internazionale dopo l'invasione dell'Ucraina. Lo riporta Bloomberg evidenziando che nella settimana scorsa ci sono stati almeno 33 casi di «attività oscura, con le navi che avevano spento i sistemi di bordo per trasmettere le loro posizioni».
Il dato, emerso in una ricerca dell'azienda Windward su richiesta di Bloomberg, è più del doppio della media settimanale rilevata l'anno scorso. Le navi impegnate in attività oscure includono quelle collegate a «grandi aziende e multinazionali, così come piccole imprese», evidenzia la ricerca. (fonte ats)
Le perdite russe? «510-530 uomini ogni giorno»
«Ogni giorno la Russia perde 510-530 uomini. Questo dimostra un'intensità estremamente elevata di combattimenti e motivazione dei militari. Per raddoppiare/triplicare il numero di perdite irreversibili per la Russia, è necessario aumentare notevolmente la fornitura di proiettili ai sistemi di artiglieria pesante e a lungo raggio». Lo scrive su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podoliak.
510-530 Russian soldiers are killed daily. This indicates the high intensity of hostilities & motivation of 🇺🇦 military. In order to double/triple the number of irretrievable losses for RF, we need a sharp increase in the supplies of shells to heavy & long-range artillery systems
— Михайло Подоляк (@Podolyak_M) March 28, 2022
Ridotto il coprifuoco a Kiev
Le autorità di Kiev hanno deciso di ridurre di due ore la durata del coprifuoco in città. A partire da oggi, lunedì 28 marzo, non si potrà uscire di casa dalle 21 fino alle 6 del mattino successivo, riferisce il Kiev Independent.
Kharkiv, «200 bombardamenti in 24 ore»
La città ucraina di Kharkiv sarebbe stata bombardata oltre 200 volte in 24 ore. Il governatore regionale di Kharkiv, Oleh Synegubov, ha affermato che la Russia ha usato artiglieria, missili e proiettili di mortaio.
Pubblicati i nomi di 620 funzionari dei servizi segreti
L'intelligence ucraina ha pubblicato un elenco di 620 nominativi di presunti ufficiali del Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, che sarebbero coinvolti a vario titolo nella guerra in Ucraina. «Ogni europeo dovrebbe conoscere i propri nomi...» affermano da Kiev. «L'elenco dei 620 funzionari contiene nomi, informazioni sul luogo di lavoro, indirizzo di registrazione, dati del passaporto».
Le perdite russe (secondo Kiev)
Le Forze armate ucraine hanno pubblicato un nuovo bilancio di quelle che affermano essere le perdite russe nel corso della guerra: circa 17mila soldati, 586 carri armati, poco meno di 1'700 veicoli da combattimento, 302 pezzi di artiglieria, 95 lanciarazzi, 127 elicotteri e così via. Le cifre diffuse da Kiev, lo ricordiamo, differiscono in maniera massiccia con il bilancio delle perdite comunicato dal Cremlino.
Втрати ворога в інфографіці👇 pic.twitter.com/lLispuPM4w
— Defence of Ukraine (@DefenceU) March 28, 2022
Incontro Putin-Zelensky? «Controproducente»
Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha al momento escluso qualsiasi incontro diretto tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, dicendo che sarebbe «controproducente». Ne dà notizia l'agenzia di stampa Reuters.
«Commenti allarmanti»
Il Cremlino ha definito «allarmanti» le dichiarazioni rilasciate da Joe Biden su Vladimir Putin, ovvero che è un «macellaio» e che «non può rimanere al potere». Lo riferisce l'agenzia AFP, citando le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il funzionario ha poi detto che Mosca continuerà a monitorare «con molta attenzione» i commenti del presidente americano.
La Cina invita gli USA a non intensificare il conflitto
Il ministero degli Esteri cinese ha oggi invitato tutte le parti a intraprendere azioni che favoriscano la de-escalation della situazione in Ucraina, e a promuovere il dialogo invece di intensificare i conflitti. Le affermazioni arrivano in seguito all'affermazione di Biden (che ha in seguito ritrattato) che Putin «non può rimanere al potere». Lo riporta l'emittente statale cinese CGTN, citando le parole del portavoce Wang Wenbin.
Gli Starstreak britannici all'Ucraina
Il Regno Unito ha consegnato alle forze armate dell'Ucraina gli Starstreak, i missili antiaerei portatili molto più potenti degli americani Stinger attualmente in dotazione alle truppe di Kiev. Lo ha confermato ai media il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace. La fornitura era stata promessa da Londra e fa parte degli impegni presi di recente per aumentare la capacità difensiva dell'esercito ucraino. Il sistema d'arma, costruito in Gran Bretagna, ha una gittata di sette chilometri ed è dotato di un missile in grado di raggiungere una velocità di tre volte superiore a quella del suono. (Fonte ats ans)
Heineken lascia la Russia, svalutazione 400 milioni euro
Heineken ha deciso di lasciare la Russia. L'azienda olandese produttrice di birra spiega in una nota che, «a seguito della revisione strategica delle attività in Russia», ritiene che la propria presenza nel paese «non sia più sostenibile né praticabile nel contesto attuale». Heineken, che si aspetta una svalutazione e altri oneri eccezionali per un totale di circa 400 milioni di euro a seguito dall'uscita dalla Russia, punta a «un trasferimento ordinato» delle proprie attività «ad un nuovo proprietario» senza, peraltro, trarne alcun profitto. Per garantire «la sicurezza e il benessere continuo dei dipendenti e per minimizzare il rischio di nazionalizzazione», il gruppo ha quindi deciso di proseguire con attività ridotte, come stabilito di recente, durante il periodo di transizione. «I salari dei nostri 1800 dipendenti saranno pagati fino alla fine del 2022 e faremo del nostro meglio per salvaguardare il loro futuro impiego», scrivono i vertici. In precedenza il produttore di birra aveva interrotto nuovi investimenti ed esportazioni in Russia, bloccato la produzione, la vendita e la pubblicità del marchio. (Fonte ats ans)
An antiwar performance in Saint-Petersburg pic.twitter.com/k4VD2Few5x
— Andrey Zakharov (@skazal_on) March 27, 2022
Pagamento del gas in rubli, Putin chiede un rapporto
Entro il 31 marzo il presidente russo Vladimir Putin si aspetta un rapporto dal Gabinetto dei ministri, dalla Banca Centrale russa e da Gazprom sull'attuazione del cambio valuta in rubli per il pagamento delle forniture di gas dai "Paesi ostili". Lo ha riferito il servizio stampa del Cremlino, come riporta Ria Novosti. «Il governo della Federazione Russa, insieme alla Banca di Russia e alla società per azioni Gazprom, dovrebbe attuare una serie di misure per modificare la valuta di pagamento delle forniture di gas naturale ai Paesi dell'Unione Europea e ad altri Paesi che hanno introdotto misure restrittive nei confronti dei cittadini della Federazione Russa e delle persone giuridiche russe, al rublo russo» è quanto afferma il servizio stampa del Cremlino.
«Dobbiamo evacuare tutta la città»
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha chiesto l'evacuazione completa della città per prevenire una «catastrofe umanitaria». Si stima che siano ancora 160'000 le persone ancora presenti nella città assediata da oltre un mese e in condizioni precarie, senza riscaldamento.
«Oggi nessun corridoio umanitario»
L'Ucraina non aprirà oggi alcun corridoio umanitario per evacuare i civili. Questo a causa dei rapporti di intelligence che avvertono di possibili "provocazioni" russe lungo le rotte, ha avvertito la vice premier Iryna Vereshchuk questa mattina, riporta Reuters.
Soldati che sparano a prigionieri russi? Aperta un'indagine
Il governo ucraino ha promesso una «inchiesta immediata» su un video in cui soldati ucraini sparano ai prigionieri russi, colpendoli alle ginocchia, durante un'operazione nella regione di Kharkiv: lo riporta la CNN. Nel video di quasi sei minuti, che l'emittente Usa non pubblica limitandosi a descriverlo, i soldati ucraini affermano di aver catturato un gruppo di ricognizione russo basato a Olkhovka, una cittadina a una trentina di chilometri dal confine russo. «Il governo sta prendendo (questo video, ndr) molto seriamente e ci sarà un'indagine immediata. Siamo un esercito europeo e non prendiamo in giro i nostri prigionieri. Se questo fosse vero, sarebbe un comportamento assolutamente inaccettabile», ha detto l'alto consigliere del presidente ucraino Oleksiy Arestovych. (Fonte ats ans)
«Azioni russe irresponsabili, a Chernobyl»
Le azioni della Russia alla centrale di Chernobyl in Ucraina sono «irresponsabili» e rappresentano una «minaccia molto seria» per «centinaia di milioni di europei», ha ribadito oggi nuovamente la vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk. Secondo la politica, le forze russe stanno «militarizzando il sito», depositando «una grande quantità di munizioni nelle immediate vicinanze». Ciò che è ancor più pericoloso «visti gli incendi» che sono scoppiati nella foresta circostante.
I russi guadagnano terreno a sud
Secondo il Ministero della Difesa britannico, nelle ultime 24 ore non c'è stata «alcuna modifica» sostanziale nella disposizione delle forze russe in Ucraina. A sud, tuttavia, «la Russia ha guadagnato terreno nelle vicinanze di Mariupol, dove continuano pesanti combattimenti».
Nessuna squadra della Croce Rossa a Mariupol
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha dichiarato che non è ancora in grado di far entrare alcun aiuto nella città di Mariupol assediata. «Le parti (Ucraina e Russia) devono essere i garanti e avere un accordo per permettere un passaggio sicuro», ha detto alla BBC il portavoce del CICR, Matt Morris. «Non abbiamo una squadra attualmente in grado di accedere», ha continuato.
«Situazione terribile» per i civili a Chernihiv
Decine di migliaia di civili sono «intrappolati nella città ucraina di Chernihiv» senza gas, acqua corrente o elettricità dopo un mese di pesanti combattimenti. Lo ha riportato l'emittente Bbc che ha sentito anche il sindaco della città che, pur non essendo ancora ufficialmente caduta, è tagliata fuori dal resto del Paese: «Non c'è una via d'uscita sicura», ha detto Vladyslav Chaus.
Vuole Putin rimosso? Biden: «No»
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è tornato sui suoi passi in relazione al cambio di regime in Russia. Durante la sua visita in Polonia, lo ricordiamo, aveva dichiarato che Putin «non può rimanere al potere», scatenando una bufera. Quando oggi gli è stato chiesto da un giornalista se voleva vedere il presidente russo Vladimir Putin rimosso dalla carica, ha invece risposto di «no». Anche il premier tedesco Olaf Scholz ha intanto messo le mani avanti: «La caduta di Putin non è l'obiettivo della Nato».
Alcune truppe russe in Bielorussia
Lo Stato maggiore dell'esercito ucraino ha comunicato che la Russia sta spostando le proprie truppe dall'Ucraina alla Bielorussia, in quanto avrebbero subito significative perdite. Ad essere state ritirate sono soprattutto alcune truppe presenti nella regione di Kiev.
La Germania valuta un sistema di difesa antimissile
Stando alle dichiarazioni del cancelliere Olaf Scholz, rilasciate alla Bbc, la Germania sta valutando l'acquisto di un sistema di difesa antimissile, per farsi trovare pronta in caso di attacco. «Dobbiamo tenere in considerazione che un nostro vicino è pronto ad usare la forza per far valere i propri interessi».
Preoccupa Chernobyl
L’esercito russo si è ritirato dalla città di Slavutych, nei pressi della centrale nucleare di Chernobyl. Le forze russe si erano impossessate della città nella giornata di sabato, e avevano arrestato il sindaco. Nel frattempo il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk ha chiesto alle Nazioni Unite di inviare una missione per valutare i rischi attorno alla centrale nucleare, in seguito ad «azioni irresponsabili» da parte delle forze russe.
L’Ucraina è pronta ad accettare lo status di neutralità
Nell’accordo con la Russia l’Ucraina è pronta ad accettare uno status di neutralità. Lo ha dichiarato il presidente Zelensky nell’intervista con i media indipendenti russi, riportata dalla Cnn. «Siamo pronti ad accettare garanzie di sicurezza e lo status neutrale. Questo è il punto più importante».