L'opinione del controverso oligarca Dmytro Firtash, agli arresti domiciliari in Austria
Cosa direbbe a Putin? «Che non ci sarà nessuna vittoria, che più a lungo dura questa guerra, peggio sarà anche per il popolo russo».
VIENNA/MOSCA - «Putin non uscirà mai vittorioso» da questo conflitto. «Non importa cosa succede, la Russia perderà».
Sono le parole, categoriche, dell'oligarca miliardario ucraino Dmytro Firtash, che ha rilasciato un'intervista all'emittente Nb News dall'Austria, dove vive dal 2014 agli arresti domiciliari per delle accuse di corruzione e di legami con il crimine organizzato russo (vedasi box alla fine dell'articolo, ndr.).
Secondo le accuse nei suoi confronti - in particolare dagli Usa - l’oligarca ha fatto una fortuna nel business del gas con la benedizione della mafia russa. Ma dopo che i leader filorussi hanno perso il potere in Ucraina nel 2014, Firtash ha perso un importante flusso di entrate.
«Non sono mai stato filorusso»
Parlando della sua carriera, Firtash ha dichiarato di aver messo spesso i suoi interessi commerciali al di sopra delle sue opinioni personali.
«Non sono mai stato filorusso», ha detto, «ma dovete capire che sono un uomo d'affari. E il mio obiettivo (e il mio lavoro) è quello di guadagnare denaro».
Alla domanda se ora temesse di rischiare la vita, esprimendosi contro Putin, ha risposto: «È difficile da dire, ma non penso di avere davvero scelta». In che senso? «Credere che nel 2022, nel centro dell'Europa, possa avvenire un tale massacro... nessuna persona normale potrebbe crederci».
«Più dura, peggio sarà»
Se potesse parlare con Putin, Firtash ha dichiarato che gli direbbe «che è ora di fermarsi, che non ci sarà nessuna vittoria». «Più a lungo dura questa guerra, peggio sarà per il popolo russo, non solo per il popolo ucraino», ha poi aggiunto.
E cosa ne pensa dell'Ucraina? «È una nazione singolare. Un unico popolo», ha detto, «e per questo dobbiamo dire un grande grazie a Putin, che si è rivelato essere l'unico politico che negli ultimi 30 anni è riuscito a unire il Paese come un tutt'uno».
Una carriera controversa
«È stato essenzialmente usato dai russi per comprare il potere politico in Ucraina», ha detto all'NBC Anders Aslund, un alto diplomatico svedese che ha studiato per anni il tessuto economico ucraino, parlando di Firtash. «È la persona che ha speso più soldi per conto del Cremlino per i politici dell'Ucraina».
Cosa ne pensa il diretto interessato? Il miliardario sostiene che la sua attività politica non è molto diversa da quella degli uomini d'affari statunitensi: «Prendete decine di nomi dagli Stati Uniti, che sia Zuckerberg o chiunque altro, si occupano dei loro affari e, naturalmente, essendo a capo di grandi imprese hanno spesso legami con la politica». Ciò non significa che «controlla i politici, ma dipende dai politici nello stesso modo in cui i politici dipendono dalle grandi imprese».
Cosa fa ora, Firtash?
Nell'intervista ha spiegato che passa il suo tempo concentrandosi sulla fornitura di supporto logistico per i rifornimenti in Ucraina. Inoltre, insieme ad altri quattro oligarchi, si sta impegnando per fornire una programmazione televisiva di servizio pubblico con l'aiuto dell'amministrazione Zelensky.
In riferimento ai suoi lavoratori, in Ucraina, ha detto che fino al 15% della sua forza lavoro è partita per combattere i russi, e che otto dei suoi dipendenti sono morti.
Chi è Dmytro Firtash
Arricchitosi diventando uno dei principali investitori nel settore energetico e nell'industria chimica dell'Europa centrale e orientale (con l'aiuto di potenti personalità russe), è stato definito uno degli uomini russi più influenti in Ucraina negli anni duemila, in quanto faceva da ponte (incanalando denaro) tra il Cremlino e i politici filo-russi di Kiev.
Arrestato in Austria nel 2014 su richiesta dell'FBI, ha pagato la più grande cauzione nella storia austriaca (174 milioni di dollari). Da allora agli arresti domiciliari, sta combattendo l'estradizione negli Stati Uniti, dove è sotto accusa per un presunto schema di corruzione, per cui si definisce «al 100% non colpevole».
È stato al centro anche di diverse accuse che lo hanno legato al crimine organizzato russo, tanto che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti lo ha definito «un alto associato del crimine organizzato russo». Nell'intervista, Firtash non ha voluto parlare delle sue presunte connessioni con il crimine organizzato su consiglio del suo consulente legale.