Johnson si è assunto la «piena responsabilità», ma si è detto anche «sorpreso e deluso»
LONDRA - «Molti rimarranno sgomenti per il fatto che un comportamento di questo tipo abbia avuto luogo su questa scala nel cuore del governo» e «quello che è successo è andato ben al di sotto degli standard previsti».
È quanto si legge nel rapporto indipendente sullo scandalo Partygate, redatto dall'alta funzionaria Sue Gray e pubblicato in forma integrale. Il documento punta il dito contro l'establishment britannico, a livello politico e di funzionari, in quanto responsabile di una mentalità diffusa nelle sedi istituzionali. Dal rapporto sono emerse immagini ed email riguardanti le violazioni delle regole anti-Covid-19 nel periodo 2020-2021.
«Molti di questi eventi non sarebbero dovuti accadere», si legge ancora nel rapporto. Inoltre si fa riferimento al fatto che «alcuni dei funzionari meno esperti ritenevano che la loro partecipazione ad alcuni di questi eventi fosse ammissibile data la presenza di alti dirigenti». Viene ribadita la condanna al bere «eccessivo» di alcolici nelle sedi istituzionali.
Il documento di 37 pagine include nove immagini sulle feste sotto accusa. Quattro riguardano quella per il compleanno del primo ministro Boris Johnson del giugno 2020 alla Cabinet Room, per cui il premier e il Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak sono stati già multati dalla polizia, e le altre cinque sono quelle relative alla festa di addio del novembre 2020 per l'allora direttore della Comunicazione del governo, l'ex giornalista Lee Cain, a cui ha preso parte il primo ministro, che non è però stato sanzionato. Quest'ultimo evento era già al centro delle rivelazioni fatte nei giorni scorsi dall'emittente televisiva privata ITV.
Johnson si assume la piena responsabilità - Il premier britannico Boris Johnson si è scusato e si è assunto la «piena responsabilità» per il Partygate. Il primo ministro ha riferito alla Camera dei Comuni dopo la pubblicazione del rapporto integrale dell'Alta funzionaria Sue Gray sullo scandalo. Johnson ha pienamente riconosciuto le conclusioni del rapporto e le tante rivelazioni emerse, che hanno lasciato lui stesso «sorpreso e deluso».
Ha aggiunto di non aver fuorviato consapevolmente il Parlamento in passato nel ricostruire eventi che, come è stato rivelato, erano in aperta violazione delle restrizioni anti Covid allora vigenti. Si è anche giustificato per la sua partecipazione ad alcuni di questi, affermando di aver voluto manifestare la sua vicinanza allo staff di Downing Street che in quel periodo «stava lavorando duramente e per molte ore».
Johnson ha concluso affermando di «aver imparato la lezione» e dicendosi fiducioso rispetto ai cambiamenti fatti e alle nuove strutture introdotte a Downing Street, con l'idea di fondo che ora si deve andare avanti e superare lo scandalo.