La commissione che indaga sull'assalto al Campidoglio ha accusato direttamente l'ex presidente nella prima audizione.
Il presidente della commissione: «Il 6 gennaio e le bugie che hanno portato all'insurrezione hanno messo due secoli e mezzo di democrazia a rischio». Liz Cheney: «Trump aveva un piano per capovolgere il voto e restare al potere».
WASHINGTON - Donald Trump ha acceso la fiamma del tentato golpe del 6 gennaio. Nella sua prima udienza pubblica la commissione d'inchiesta sull'assalto al Campidoglio ha ricordato agli americani quanto accaduto in quel giorno del 2021.
Lo ha fatto con nuove immagini inedite raccolte in un filmato di oltre 10 minuti e lo ha fatto con la testimonianza di una degli agenti feriti. Ma anche presentando spezzoni delle testimonianze raccolte a porte chiuse.
La due ore in diretta tv si è aperta con il presidente della commissione d'indagine sul 6 gennaio, Bennie Thompson. «Il 6 gennaio e le bugie che hanno portato all'insurrezione hanno messo due secoli e mezzo di democrazia a rischio. La nostra democrazia resta in pericolo. Il complotto» all'origine dell'assalto del 6 gennaio «non è finto», ha detto Thompson descrivendo il 6 gennaio come un «tentato golpe». «Nel 1814 il Campidoglio è stato assalito da una forza straniera», ha ricordato Thompson. Il 6 gennaio è stato assalito da «nemici interni» su incoraggiamento di Trump, ha aggiunto prima di presentare la «patriota» e «amica» Liz Cheney, la nemica giurata dell'ex presidente.
La deputata repubblicana ha spiegato che Trump aveva un «sofisticato piano in sette punti» per capovolgere il voto e restare al potere. «Vedrete le prove su ogni punto del piano», ha detto ricordando la pressione esercitata dall'ex presidente su Mike Pence affinché rifiutasse il conteggio dei voti elettorali. Cheney ha presentato agli americani spezzoni delle testimonianze dell'ex ministro della Giustizia di Trump William Barr e della figlia Ivanka. «Ho avuto tre discussioni con il presidente Trump e gli ho detto chiaramente che non credevo che le elezioni fossero state rubate», ha detto Barr alla commissione precisando di «aver detto ripetutamente» al tycoon che non vedeva prove di frode. «Rispetto Barr e ho accettato» quanto ha detto sulle elezioni, ovvero che non c'erano prove di Frode e che Trump aveva perso, ha messo in evidenza Ivanka.
A descrivere quelle orribili ore oltre alle nuove immagini è stata Caroline Edwards, una delle agenti ferite. Ha raccontato «scene di guerra», i «volti di quegli americani come lei» che l'hanno insultata. La sua testimonianza ha chiuso la prima udienza pubblica durata quasi due ore. E bollata dal portavoce di Donald Trump, Taylor Budowich come un «circo» non in grado di catturare l'attenzione pubblica. I democratici sanno bene che le udienze rischiano di ritorcersi contro di loro alle elezioni di novembre ma hanno scelto lo stesso di andare avanti e rischiare.