Sempre più giovani preferiscono le sedute via smartphone al classico "lettino" ma non mancano le perplessità
MILANO - L’evoluzione della società verso il mondo virtuale è stata accelerata dalla pandemia. Anche il supporto psicologico ne ha risentito. E se da un lato il diffondersi del Covid-19 ha aumentato il bisogno di un’assistenza psicologica per superare gli stati di ansia, stress e depressioni causati dalla paura di ammalarsi e ancor di più dall’isolamento a cui siamo stati costretti per quasi due anni, dall'altro, la stessa impossibilità a muoversi liberamente, alla base del bisogno di aiuto, ha incentivato il ricorso a un supporto a distanza, virtuale appunto. La pandemia ha di fatto svelato una vera e propria “emergenza psicologica”, spesso sottovalutata. Ecco quindi che i servizi di psicologia online sono aumentati esponenzialmente.
Lo psicologo online piace - “Teleterapia”: viene chiamato così – riportando un calco dal più diffuso “telemedicina” – il fenomeno della psicoterapia online. In un contesto di grande cambiamento, la ricerca di uno psicologo online in grado di supportare e aiutare realmente le persone diventa cruciale. Non si tratta solo di mettere su un sito web o di avere un’app, ma di essere in grado di offrire ai pazienti un’esperienza personalizzata e di qualità. Dopo i lockdown, diventano popolari, soprattutto tra gli adolescenti, le piattaforme che offrono colloqui via video. Quello della psicologia online sembra un fenomeno destinato a rimanere: secondo una ricerca pubblicata lo scorso ottobre dell’APA (American Psychological Association), infatti, il 96% dei terapeuti ha dichiarato di aver sperimentato (con soddisfazione) la terapia online negli ultimi due anni, a fronte del 21% del 2019. L’online, insomma, piace a tutti: terapeuti e pazienti.
Guidati dall'algoritmo - Lo psicologo 2.0 approfitta dei metodi tecnologici oggi disponibili per rendere più semplice e pratico ricorrere a questo professionista. Nell’ultimo periodo, in particolare in Italia, sono fiorite tantissime app che mettono a disposizione un servizio gestito da psicoterapeuti e psicologi regolarmente iscritti all’albo, che permettono ai loro clienti di mettersi in contatto con loro in qualsiasi momento e da ogni luogo. E il terapeuta? Lo sceglie l’algoritmo. Per utilizzare lo psicologo 2.0 bisogna prima compilare un breve questionario dove si espone il proprio problema, si traccia il proprio profilo ed è fatta.. L’app mette a disposizione lo specialista più adatto, scelto caso per caso.
Come in una chat - La nuova moda sembra far breccia. Viene meno il muro del rapporto faccia a faccia con quello che è sì uno specialista ma anche un estraneo, almeno al primo impatto. La realtà virtuale, “ovattata” diremmo del web fornisce a molti una sorta di coperta di Linus che rende più facile esporre i propri problemi. Viene meno il luogo comune del lettino dello psicoterapeuta, prende piede l’idea di una chat come tante ce ne sono nel mondo della rete. Anche l’idea di poter interagire quasi h24 con uno psicologo in rete, sempre a disposizione, piace.
Tra gli aspetti più “vantaggiosi” alla base del successo della psicologia online c’è anche il costo. Dai listini sembra che una seduta virtuale costi molto meno di una seduta classica in studio. Come la maggior parte dei servizi in rete, il web abbatte una buona percentuale di costi per chi fornisce servizi. A tutto vantaggio dei consumatori che sembrano gradire. Molte app poi forniscono particolari offerte con una o due sedute in omaggio o un forte sconto sul primo colloquio.
La critica: «Ma in video si perde parte del linguaggio corporeo»
Numerosi studi, soprattutto americani, hanno dimostrato l’efficacia della terapia online in un alto numero di difficoltà psicologiche, per trattare ansia, depressione e traumi. Non c’è una differenza misurabile di soddisfazione dei pazienti tra terapia online e di persona, per entrambe le modalità, l’impatto dipende esclusivamente dalla frequenza con cui il paziente vede lo psicologo. Tuttavia c’è uno zoccolo duro di professionisti che vede ancora con riserva questa novità virtuale. Il limite, al momento, sottolinea la psicologa Danila De Stefano, è quello di poter guardare il paziente solo fino alle spalle, perdendo così parte del linguaggio corporeo, la cosiddetta comunicazione verbale. In Italia tuttavia l’Ordine degli Psicologi si è recentemente espresso favorevolmente alla psicoterapia online cercando però al tempo stesso di fissare degli standard a riguardo per evitare truffe e negligenze.