È la previsione di Jens Stoltenberg che ammonisce: «In questo mondo più pericoloso la Nato va resa ancora più forte».
BRUXELLES - «Gli obiettivi di Putin vanno oltre l'Ucraina. Ecco perché dobbiamo rafforzare l'Ucraina e rafforzare tutta l'alleanza. Lo abbiamo visto nelle sue bozze di trattato. Putin non solo ha minacciato l'Ucraina ma anche la Nato, voleva che rimuovessimo le truppe e le infrastrutture militari che si trovano sul territorio degli alleati arrivati dopo il 1997». Lo ha detto Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, in conferenza stampa.
«In questo mondo più pericoloso, dobbiamo rendere la Nato più forte e sostenere ulteriormente i nostri partner. Ed è quello che faremo alla riunione dei ministri della Difesa di questa settimana. Domani i ministri affronteranno la necessità di rafforzare in modo significativo la nostra deterrenza e la nostra difesa per rispondere a una nuova realtà di sicurezza. Ora prenderemo decisioni sulla portata e sulla struttura della nostra postura a lungo termine. Per garantire che possiamo difendere ogni centimetro del territorio alleato. Dal primo momento, in ogni momento e contro qualsiasi minaccia. Questo significherà più presenza, più capacità e più prontezza», ha precisato Stoltenberg.
In particolare il segretario prevede «un maggior numero di formazioni da combattimento avanzate per rafforzare i nostri gruppi tattici a est» nonché «più difese aeree, marittime e informatiche, attrezzature e scorte di armi pre-posizionate». Ma soprattutto «un nuovo modello di forze, con un numero maggiore di truppe a più alta disponibilità e forze specifiche preassegnate alla difesa di determinati alleati».
«Accolgo con favore l'intenzione della Germania di rafforzare il suo impegno in Lituania, dove guida il nostro gruppo tattico della Nato. E di svilupparlo verso una brigata da combattimento più robusta. Anche altri alleati stanno valutando cosa possono fare di più. Le nostre decisioni ci garantiranno la capacità di dissuadere qualsiasi attacco in tutti i settori. Difese più forti in un mondo più pericoloso richiedono maggiori investimenti. E più investimenti insieme».