La 69enne ripresa in video nel mese di aprile mentre difende la bandiera dell'Unione sovietica racconta la sua verità
KIEV - Babushka Z. Così una 69enne ucraina, residente nel Donbass è stata resa nota a sua insaputa in Russia. Così Anna Ivanovna è diventata simbolo della propaganda di un Paese in cui non crede.
La donna è stata ripresa in video nel mese di aprile nel villaggio di Velyka Danylivka, poco lontano da Kharkiv. Nelle immagini, diventate virali, si vedono dei soldati ucraini darle da mangiare e toglierle di mano la bandiera dell'unione sovietica che tiene in mano. Quindi un soldato la calpesta. Al che, la donna reagisce restituendo il cibo, raccogliendo la bandiera da terra e affermando che i suoi genitori «sono morti per questo simbolo durante la Seconda Guerra mondiale».
In poche settimane il video è arrivato alle attenzioni del Cremlino, che ha quindi utilizzato la donna come simbolo, soprannominandola "Babushka Z" o ancora "Babushka della vittoria". È anche divenuta nota come la nonna del Donbass. Per lei sono state costruite statue, realizzate cartoline e bandiere. Ma la donna di Velyka Danylivka di questo non sapeva nulla, finché dei giornalisti della Bbc non sono riusciti a rintracciarla.
Le hanno mostrato il video e lei è rimasta turbata. Poi ha spiegato cosa è realmente successo quel giorno. Pensava che i soldati fossero russi. Dice di essersi confusa. «Ero sorpresa e felice perché non ci stavano facendo del male, eravamo di nuovo uniti». Nulla di politico, quindi. La bandiera rappresenta per lei «il simbolo di amore e felicità di ogni famiglia, di ogni città, di ogni repubblica. Non distruzione o violenza. Qualsiasi cosa dicano di me è falsa».
«Come potrei difendere un Paese che bombarda il mio?». Anna Ivanovna aggiunge che i suoi figli e i suoi nipoti sono scappati in Polonia a causa della guerra. Racconta di essere stata presa di mira su internet e che le persone del vicinato la evitano e la vedono come una traditrice. «Non sono felice di essere diventata famosa».