I vertici russi hanno chiesto una conquista entro il 26 giugno, ha dichiarato la viceministra ucraina Hanna Malyar.
SEVERODONETSK - I russi vogliono prendere il Lugansk entro domenica. Dopo settimane di assedio, la campagna di Mosca per la conquista dell'oblast del Donbass si avvicina a una svolta. Nelle città gemelle di Severodonetsk e Lysychansk si stanno combattendo «battaglie decisive e la leadership russa chiede che le sue truppe raggiungano i confini amministrativi della regione entro il 26 giugno», ha spiegato la viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar.
«Ora - ha aggiunto - l'esercito russo ha lanciato praticamente tutte le sue forze e mezzi per assaltare gli insediamenti circostanti. Stanno cercando di sfondare le difese delle nostre truppe e di circondarle».
I filorussi hanno rivendicato la conquista di Toshkivka, sulla sponda occidentale del fiume Siverskiy Donets. Da lì potrebbero cercare di spezzare le linee di difesa e lanciare l'assalto decisivo a Lysychansk, dove il presidente Volodymyr Zelensky ha compiuto nelle scorse ore una visita in segreto per «vedere di persona come evolve la situazione» e incoraggiare le truppe al fronte. Severodonetsk, invece, è ormai di fatto nelle mani di Mosca, anche se resta lo stallo armato con i difensori della fabbrica chimica Azot, asserragliati nei bunker insieme a più di 500 civili, tra cui una quarantina di bambini.
I raid proseguono sul resto dell'Ucraina, da Kharkiv a Kryvyi Rih, la città natale di Zelensky, nella stessa regione meridionale di Dnipropetrovsk dove per oltre 40 ore è bruciato un deposito di carburante bombardato sabato, provocando almeno tre vittime. Attacchi missilistici hanno preso di mira anche Odessa, distruggendo un deposito alimentare. A Mariupol distrutta, intanto, la situazione umanitaria resta drammatica, con acqua e cibo che mancano per migliaia di persone.
Le forze di Kiev, dal canto loro, continuano la controffensiva a sud e avrebbero colpito una piattaforma di trivellazione nel Mar Nero della società Chernomorneftegaz, che ha la sua base in Crimea. Secondo il bilancio russo, almeno sette persone risultano disperse, mentre altre 94 sono state evacuate e tre risultano ferite.