Dal 1995 a oggi il tenore della sostanza psicotropa è cresciuto enormemente, dal 4 al 95% in alcuni casi
NEW YORK - Da 3 a 17 a 95%. In meno di 30 anni i livelli di concentrazione di Thc nei prodotti a base di Cannabis sono cresciuti enormemente. Anche se non esiste alcun limite di sicurezza noto, alcuni esperti dichiarano che «non c'è dubbio che i prodotti a concentrazione più elevata stiano facendo aumentare il numero di persone che hanno brutte esperienze con la cannabis».
Negli Stati Uniti sempre più stati stanno legalizzando l'uso ricreativo o medico della Marijuana, ma solo due, Vermont e Connecticut, hanno fissato un limite alla concentrazione di Thc che può essere presente nei prodotti. Questa è pari al 60%. Ma è un limite atto più a prevenire che altro, perché, riporta il New York Times, non esistono studi che permettano di tracciare una linea tra consumo sicuro e potenzialmente pericoloso. Inoltre, non è chiaro perché una persona stia male dopo aver consumato della cannabis e altre no.
Il quotidiano newyorkese cita uno studio effettuato nelle popolazioni di Europa e Brasile, in cui è stato scoperto che i consumatori giornalieri di cannabis con livelli alti di Thc hanno un rischio cinque volte maggiore di sviluppare un disturbo psicotico rispetto a qualcuno che non ne ha mai consumata. A un forte uso di cannabis, sempre con dosi elevate di Thc, si associa anche la sindrome dell'iperemesi da cannabinoidi.
Un altro studio effettuato in Danimarca e pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry ha riportato che nel 1995 i casi di schizofrenia associati al consumo di Mairjuana erano il 2% dei totali, mentre nel 2010 costituivano l'8% del totale. Negli stessi anni il tenore di Thc è aumentato enormemente nella Cannabis, passando, nel 1995, dal 4% a oltre il 95% in diversi casi nel 2022.
Non è però semplice stabilire quanto Thc arrivi al cervello e con che velocità, questo perché a dipendenza dello strumento che si utilizza per fumare il prodotto cambia ad esempio la temperatura a cui viene scaldato. Resta il fatto che secondo la dottoressa Sharon Levy, che dirige il programma Adolescent Substance Use And Addiction al Children's Hospital di Boston, ha afferma che «non c'è dubbio che i prodotti a concentrazione più elevata stiano aumentando il numero di persone che hanno brutte esperienze con la cannabis».