Scendono in piazza gli attivisti di "Ocean Rebellion" per l'inizio della Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani
LISBONA - Le immagini mostrano gli attivisti di "Ocean Rebellion" mentre protestano a Lisbona, in occasione dell'apertura di un vertice delle Nazioni Unite sugli oceani a lungo ritardato. Nella campagna gli attivisti hanno improvvisato una impersonificazione di sirene morte, intrappolate nelle reti da pesca per «portare un messaggio dal mare», invitando così i leader mondiali ad agire più rapidamente per salvare la vita nell'oceano.
La conferenza delle Nazioni Unite ha preso il via proprio oggi ed è improntata su come ripristinare la già vacillante salute degli oceani del nostro pianeta. A prenderne parte ci sono migliaia di politici, esperti e sostenitori del caso arrivati da tutto il mondo. Come riferisce l'agenzia AFP, l'umanità ha bisogno di oceani sani, perché generano il 50% dell'ossigeno che respiriamo e forniscono proteine e nutrienti essenziali a miliardi di persone ogni giorno.
Coprendo più di due terzi della superficie terrestre, i sette mari hanno anche attenuato l'impatto del cambiamento climatico sulla vita sulla terraferma. Ma a un prezzo terribile. In base a un recente rapporto dell'OCSE, secondo le tendenze attuali, i rifiuti di plastica all'anno quasi triplicheranno a un miliardo di tonnellate entro il 2060.