La città meneghina ha registrato un vero e proprio boom che colpisce i viaggiatori abituali ma anche i turisti
MILANO - Occhio ai borseggiatori. La metropolitana di Milano e la città meneghina tutta ha visto un grande incremento di furti con destrezza e borseggi. E a essere presa di mira è soprattutto la Metropolitana, con alcune stazioni che vengono prese d’assalto da squadre di donne principalmente che cercano di derubare utenti della metro o ignari turisti.
Quello dei borseggi è diventato un problema difficile da affrontare visto. Ma se il problema borseggiatori è in aumento, i dati sulla criminalità nella città lombarda ne fanno una fotografia diversa.
9mila firme per dire basta - Negli ultimi mesi sono stati i cittadini milanese a dire basta a quanto sta avvenendo. E con l’aiuto dei social stanno nascendo sempre più forme di “aiuto collettivo” per provare ad arginare il problema. Giovanni Santarelli che gestisce la pagina “MilanoBelladaDio” ha lanciato anche una campagna su change.org per contrastare il problema raccogliendo in poco tempo (la campagna è partita lo scorso maggio) oltre novemila firma.
Ma a dare una mano sono scesi in strada anche i City Angels, un’associazione di volontariato e solidarietà che da anni si preoccupa di aiutare i cittadini milanesi. Sono loro a tenere d’occhio le stazioni della metropolitana maggiormente colpite dal fenomeno. Ma spiegano: «Il nostro compito è controllare che nessuno si faccia male e non ricorriamo alla forza. Sono spesse le borseggiatrici ad essere piuttosto aggressive e a usare la violenza per riuscire a compiere il furto».
Le stazioni più a rischio - Le stazioni della metro maggiormente problematiche sono Centrale, Cadorna, Duomo, Loreto e Garibaldi e di solito i borseggiatori prendono di mira i turisti ma anche i ragazzi e le ragazze più giovani. Nell’ultimo periodo è stato rivelato anche un aumento dell’uso della violenza.
La proposta per arginare questa piaga è arrivata anche dall’attuale assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato che in un’intervista ha dichiarato: «Sarebbe opportuno affiggere sui variatori dei biglietti collocati sui mezzi di superficie e alle pareti delle metropolitane, le foto segnaletiche di borseggiatori e borseggiatrici che nelle ultime settimane hanno spaventato gli utenti dei mezzi pubblici della città».
La mobilitazione via social - Con la polizia che ha spesso le mani legate, sono i cittadini che si stanno unendo per creare un network di aiuto e di segnalazioni. Su Instagram sono nate diverse pagine che pubblicano foto delle borseggiatrici che sono in giro per la metro; immagini e video che vengono pubblicate anche con cadenza quotidiana per allertare i cittadini a stare attenti.
Tra i casi più eclatanti dell’ultimo periodo c’è quello che riguarda due turiste del Kuwait che sono state rapinate nella metro in stazione centrale: il bottino è quelli da record con circa 9'000 euro. Ma in questo caso l’intervento della Polizia è stato determinante con gli agenti che hanno fermato due donne croate, una di 30 anni e una di 25, e nonostante il loro maldestro tentativo di gettare via la refurtive sono state fermate. La 30enne, con già numerosi precedenti alle spalle, è stata arrestata mentre la più giovane è indagata a piede libero perché in gravidanza.
Donne in stato di gravidanza per aggirare la legge
Le tecniche per riuscire a ingannare i cittadini milanesi e non solo sono tantissime e sempre nuove. Sulla metropolitana i principali sospesosi sono donne, di solito agiscono in coppia con una delle due donne che eseguono materialmente il furto ma vengono coperte da una compagna che di solito è accompagnata da minori o in stato di gravidanza. Ha fatto scalpore un fermo della polizia milanese che risale allo scorso aprile, quando gli agenti hanno fermato 11 donne: dai 19 ai 50 anni ed erano tutte incinta. La più anziana tra le donne fermate ha 8 figli ed è ancora in attesa, tra di loro anche una donna di 34 anni madre di 14 figli. La gravidanza delle borseggiatrici è una tecnica nota per riuscire a non incappare nelle maglie della legge visto che raramente vengono punite.
Milano allo sbando? I numeri dicono altro - Se quello dei borseggiatori resta un problema da affrontare, non si può però parlare di una Milano come una città in balia della criminalità come ha fatto notare qualche giorno fa l’influencer Chiara Ferragni che riferendosi alla situazione della città ha parlato come di una Milano in cui la situazione è fuori controllo.
I numeri però sulla criminalità fotografano una situazione diversa. Secondo un report del Ministero dell’Interno, il numero totale dei delitti è calato del 15% rispetto al 2019 e quasi del 30% in relazione agli ultimi 10 anni.
Particolarmente migliorare la situazione furti con un calo del 38% dal 2011 al 2021, e una situazione che sembra essere decisamente migliorata soprattutto nell’ultimo triennio. L’unico vero dato in aumento rispetto al passato è quello che riguarda gli scippi dei quali si è registrata una piccola impennata dal 2018 a oggi.