Nel 2019 il crollo di una diga in Brasile aveva causato quasi 300 vittime. I familiari chiedono ancora giustizia.
BRUMANDINHO - L’artista francese Saype ha voluto omaggiare le 270 vittime della terribile catastrofe avvenuta a Brumadinhho, in Brasile il 25 gennaio del 2019. Il crollo della diga di Corrego do Feijao nello stato del Minas Gerais aveva provocato uno tsunami di fanghi tossici che aveva travolto molte abitazioni nella cittadina a valle.
Due braccia intrecciate compongono la "land art" ideata e realizzata da Saype, che si estende quanto un campo da calcio in memoria delle vittime. «L’aspetto importante è dare voce alle persone che hanno perso i loro cari. Ma anche per dire che questo è un problema non abbastanza discusso, molti altri problemi sociali e ambientali sono nascosti», racconta l'artista ammettendo che il disastro è solo la punta di un iceberg molto profondo.
La parola ai familiari delle vittime - «Il dolore che stiamo vivendo è un sentimento diverso. Attraverso un’opera d’arte così bella le mani si sono intrecciate, fino ad oggi nessuna mano è stata sciolta da questo abbraccio. Lottiamo per ricevere giustizia affinché i colpevoli vengano puniti. Vogliamo che un crimine così non si ripeta mai più» spiega un parente di una vittima.
Criminali impuniti - Purtroppo la compagnia mineraria Vale è riuscita a cavarsela con un risarcimento minimo di soli sette miliardi di dollari. Una cifra simbolica che non corrisponde al danno creato a causa della cattiva gestione della diga. Oltre alle vittime infatti i detriti tossici contenuti nel fango riversato a valle hanno contaminato l'intera cittadina provocando un disastro ambientale.