Estate e vacanze spesso fanno rima con gossip. Come mai non si riesce a farne a meno? Ce lo spiega la scienza
ROMA - La separazione tra Francesco Totti e Ilary Blasi è stata la “bomba-gossip” dell’estate. La notizia per certi versi era nell’aria, anche se proprio pochi mesi fa era stata smentita dai diretti interessati che avevano provato a ricostruire un rapporto che invece era al capolinea. Al di là di quelle che saranno gli sviluppi della vicenda la storia d’amore per antonomasia tra il calciatore e la showgirl ha tenuto testa sulle prime pagine dei media quasi quanto la crisi di Governo.
Sulla stregua di quanto successo qualche mese fa in Spagna alla notizia della fine di un’altra storia d’amore che sembrava blindata: tra la cantante colombiana Shakira e il difensore del Barcellona Piqué. E che dire di un’altra coppia storica scoppiata, stavolta lontana dai campi di calcio, Michelle Hunziker e Tommaso Trussardi?
Insomma se c’è un amore, questo sì destinato forse a non sopire mai, che non conosce crisi, è quello della gente per il gossip. Nessuno lo ammetterà mai trincerandosi dietro il più classico dei “ma chi se ne importa, ci sono problemi ben più importanti”. Ma poi siamo tutti lì a consultare siti, giornali, riviste.
In cerca delle ultime voci, delle foto che immortalano quel vip durante le sue vacanze, o peggio beccato nel ben mezzo di una scappatella con la nuova fiamma, in attesa di leggere sul prossimo numero le reazioni del partner. L’industria del gossip in sostanza non è mai in crisi.
Uno studio condotto dalla Social Issues Research Center segnala che ben il 55% delle conversazioni tra uomini, nel corso della giornata, è dedicata al pettegolezzo e la percentuale sale al 67% tra le donne. Ma che spiegazione, scientifica, psicologica o addirittura antropologica c’è dietro questa passione viscerale che tutti, chi più chi meno, abbiamo verso il gossip?
Secondo l'antropologo Robin Dunbar, dell'Università di Oxford, il pettegolezzo è un meccanismo che serve a creare legami sociali in modo simile al grooming, il caratteristico spulciarsi a vicenda praticato dai primati e dai primi ominidi. Insomma il gossip sarebbe un veicolo di condivisione e inclusione sociale. Se c’è un argomento di cui si parla, tutti, si cerca di evitare il rischio di restare esclusi dalla conversazione per mancanza di know how.
Come scriveva Primo Levi «il pettegolezzo è una forza della natura umana. Chi ha obbedito alla natura, trasmettendo un pettegolezzo, prova il sollievo esplosivo che accompagna il soddisfacimento di un bisogno primario».
Lo psicologo sociale Laurent Bègue di Psychologies Magazine spiega che “Il gossip costruisce legami sociali perché le “antipatie condivise” creano e rinforzano i legami stessi. Due persone che non si conoscono tra di loro si sentiranno più vicine se condividono qualcosa da dire su una terza persona. È un modo per sperimentare un senso di condivisione e per dare “libero sfogo a umorismo e ironia.”
Ma attenzione: il gossip può anche essere causa d'infelicità. È quanto sostenuto da una ricerca della Washington Univeristy di St. Luis che mette in relazione gli argomenti delle conversazioni con il grado di felicità delle persone. Secondo Simine Vazire, responsabile dello studio, limitare i propri discorsi al gossip e ad argomenti superficiali rende le persone profondamente insoddisfatte, contrariamente a quanto avviene con i temi più impegnati e profondi.
Quindi gossip ok, specie d’estate sotto l’ombrellone, ma come per tutte le cose, non esagerare.
Paparazzo, Corona e tutti gli altri sciacalli
In questo momento una foto di Totti con Noemi Bocchi non avrebbe prezzo, così come una foto di Ilary Blasi col presunto nuovo amore. Un giro d’affari incolato e incalcolabile quello dietro al gossip. Ma che può nascondere anche delle pieghe oscure. Come quelle emerse a margine del processo Vallettopoli a inizio secolo. Una prassi comune nell'ambito del gossip di proporre delle foto compromettenti ai diretti interessati prima che ai giornali in modo da ottenere del denaro dagli stessi vip, la cui immagine sarebbe danneggiata se le foto finissero sulle riviste. Una compravendita che portò al processo, e poi alla condanna, Fabrizio Corona facendolo diventare in poco tempo personaggio di copertina al pari delle stelle che lui stesso “inseguiva” con la sua agenzia di foto. Tra i casi più chiacchierati quelli di sportivi: il motociclista Marco Melandri, i calciatori David Trezeguet, Francesco Coco e Adriano.