L'ex Presidente ha dichiarato che le carte in questione erano state «declassificate»
Ma numerosi ex funzionari della sua amministrazione hanno già smentito: «Affermazione ridicola»
WASHINGTON - Donald Trump è sospettato dall'FBI di aver «volontariamente sottratto carte relative alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti», aver «nascosto o sottratto documenti pubblici» e aver «ostruito un'indagine federale».
Lo rivelano, secondo quanto riportato dalla CNN, i documenti procedurali legati alla perquisizione degli investigatori Federali a Mar-a-Lago resi noti dal giudice Bruce Reinhart ieri.
Fra le carte pubblicate ci sono anche l'istanza del Dipartimento di giustizia per tenere segreti i documenti alla base del mandato, il provvedimento che accoglie la richiesta e la copertina del fascicolo.
Documenti declassificati? «Affermazione falsa»
Intanto, diciotto ex alti funzionari dell'amministrazione Trump hanno smentito - sempre all'emittente statunitense - la dichiarazione dell'ex presidente che i documenti pubblici portati dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago erano stati da lui declassificati, bollandola come «falsa» e «ridicola».
«Niente che si avvicini a un ordine così sciocco è mai stato dato», ha detto parlando con la CNN John Kelly, ex capo dello staff di Trump per 17 mesi dal 2017 al 2019. «E non riesco a immaginare nessuno che abbia lavorato alla Casa Bianca dopo di me che di fronte ad un ordine del genere posso aver semplicemente scrollato le spalle e mandato avanti la richiesta», ha sottolineato. «Una totale sciocchezza. Se è vero, dov'è l'ordine con la sua firma?», ha detto un altro alto funzionario della Casa Bianca.
Trump sostiene che le carte top secret, 11 faldoni trovati dall'FBI nella sua perquisizione della residenza in Florida, erano stati precedentemente desecretati su suo ordine. Il presidente americano ha questo potere, ma dovrebbe risultare sui documenti stessi. Circostanza questa che è ancora tutta da dimostrare.