Succede in Louisiana, negli USA: il neonato non sopravviverebbe comunque più di qualche giorno, dopo il parto
«Posizione orribile e crudele», accusano i legali della donna
WASHINGTON - Una donna della Louisiana si è vista negare il diritto di abortire nonostante i suoi medici le avessero consigliato dopo la decina settimana di interrompere la gravidanza a seguito di una gravissima malformazione congenita del feto, l'acrania, ossia la mancanza del cranio, che non gli avrebbe permesso di sopravvivere che qualche giorno dopo il parto.
Ma l'ospedale ha deciso di non procedere per il timore di violare la legge che vieta l'aborto se non in caso di pericolo di vita per la donna. I legali di Nancy Davis, questo il suo nome, hanno denunciato «l'orribile posizione crudele in cui lo stato della Louisiana ha posto la donna lasciandole solo due scelte: portare avanti la gravidanza fino all'inevitabile morte del feto o viaggiare in un altro Stato per ottenere l'interruzione della gravidanza che aveva così dolorosamente deciso».
L'interessata, alla 14esima settimana di gestazione, sembra aver scelto la seconda strada.