In occasione della ricorrenza della liberazione, il 31 agosto è stato dichiarato festa nazionale del Paese.
«Proteggere la libertà è d'obbligo» si legge su vari striscioni appesi per le vie di Kabul.
KABUL - Fuochi d’artificio e sparatorie, i Talebani hanno dichiarato il 31 agosto una festa nazionale per celebrare la fine della guerra e la partenza della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. «Siamo felici che Allah si sia sbarazzato degli infedeli dal nostro Paese e che sia stato fondato l’Emirato islamico», ha commentato all’agenzia AFP Zalmai, un farmacista di Kabul. «Ha dimostrato ancora una volta che gli infedeli non possono vincere contro i musulmani».
20 anni di guerra - Il ritiro delle ultime truppe americane un anno fa ha posto fine al più lungo intervento militare condotto da Washington. Iniziato in risposta all’11 settembre, l’azione americana è continuata per vent’anni. «Il peso della guerra in Afghanistan è andato oltre le possibilità americane», ha affermato martedì sera l’esercito americano tramite un comunicato. Molti afghani hanno messo in pericolo la propria vita e quelle della loro famiglia per aiutare e lavorare con l’esercito a stelle e strisce.
Slogan islamici - «Proteggere la libertà è d'obbligo» si legge su vari striscioni appesi per le vie di Kabul. Le bandiere bianche dei talebani stanno sventolando da questa mattina riportando le scritte di versetti islamici. Da quando i Talebani hanno preso il potere il Paese è in ginocchio. Secondo le Nazioni Uniti 38 milioni di afghani stanno affrontando una delle peggiori crisi umanitarie al mondo. La situazione è precipitata dopo che i miliardi di dollari in aiuti da parte della comunità internazionale sono stati interrotti improvvisamente a seguito del ritiro delle truppe statunitensi.
La situazione delle donne in particolar modo è peggiorata drammaticamente. Malgrado le promesse iniziali, i Talebani sono tornati a proporre un sistema di governo basato su un’interpretazione molto rigorosa dell’Islam. Le scuole secondarie femminile sono state chiuse in molte province e molte donne hanno perso il posto di lavoro. «Prima lavoravo e ora sono seduto a casa senza lavoro. Il nostro futuro è in pericolo a causa della mancanza di istruzione e possibilità professionali», ha affermato Oranoos Omerzai, residente a Kandahar, il centro del potere talebano.
Ma per il portavoce del governo Zabihullah Mujahid, la situazione generale è migliorata sotto il loro governo. «Gli afgani non vengono più uccisi in guerra, le forze straniere si sono ritirate e la sicurezza è migliorata», ha detto Mujahid ai giornalisti una settimana fa.