I meccanismi che legano le sofferenze psichiche al long-Covid non sono ancora noti, evidenzia la ricerca
BOSTON - Chi, prima di contrarre il Covid, era affetto da qualche condizione di sofferenza psichica, ha un rischio fino al 49% più alto di sviluppare il long-Covid. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori della Harvard Chan School of Public Health di Boston pubblicato su JAMA Psychiatry.
La ricerca è stata condotta su 54mila americani seguiti per un anno a partire dalla primavera del 2020. Durante lo studio, circa 3mila di essi si sono ammalati di Covid-19; su questi si è concertata l'attenzione dei ricercatori.
Il team ha scoperto che quanti all'inizio della ricerca avevano dichiarato di avere qualche motivo di sofferenza psicologica avevano un rischio più alto di andare incontro a long-Covid. In particolare, per chi soffriva di depressione il rischio era del 32% più alto, per chi aveva ansia il rischio si alzava del 42%, +32% per chi lamentava spesso solitudine, +46% per chi aveva alti livelli di stress. Nei casi in cui almeno due di questi fattori si sommavano, l'aumento del rischio di long-Covid arrivava al 49%.
«Siamo rimasti sorpresi dal modo in cui il disagio psicologico prima di un'infezione da Covid-19 fosse associato a un incremento del rischio di long-Covid», ha affermato in una nota la prima firmataria dello studio, Siwen Wang. Ancora più sorprendente, per i ricercatori, è che «la sofferenza psichica era associata allo sviluppo di un long-Covid in maniera più forte rispetto a fattori di rischio per la salute fisica come obesità, asma e ipertensione».
I meccanismi che legano disagio psichico al long-Covid non sono noti, tuttavia, concludono i ricercatori «ulteriori ricerche dovrebbero indagare se gli interventi che riducono lo stress aiutano a prevenire o curare le condizioni post-Covid».