Troppo scarne le informazioni a disposizione per capire a cosa sia dovuto il drastico aggravamento
LONDRA - Restano interrogativi ancora aperti sulle ultime ore della regina Elisabetta, scomparsa due giorni fa, e in particolare su cosa possa aver aggravato in modo drastico le sue condizioni di salute causandone la morte.
Le ipotesi - Se i media britannici non si spingono a formulare particolari ipotesi, altri all'estero hanno cercato di sentire il parere di medici che comunque hanno a disposizione poche informazioni e si possono basare più che altro sull'attività svolta negli ultimi giorni dalla sovrana, come il passaggio di consegne del premier britannico, da Boris Johnson a Liz Truss, avvenuto martedì scorso al castello scozzese di Balmoral.
Sicuramente quell'impegno ha affaticato molto una persona di età avanzata, che aveva già problemi di mobilità e aveva più volte modificato la sua agenda per non stancarsi troppo, come consigliato dai medici di corte già mercoledì pomeriggio col rinvio della riunione virtuale del Privy Council. I fattori di rischio sono molteplici e con un decorso potenzialmente rapidissimo, vista la fragilità di una ultranovantenne. Oltre a un processo di consunzione naturale, si è molto più soggetti a patologie cardiache e circolatorie, come ictus o scompenso cardiaco acuto. Viene invece esclusa da più parti la possibilità che la salute della sovrana si sia aggravata in seguito a una caduta.
«Domenica era di ottimo umore» - «La sua salute era fragile, lo sapevamo, ma quando l'ho lasciata domenica scorsa era molto positiva, di ottimo umore, lei era davvero divertente, era la vita e l'anima delle cose, e trovo molto difficile credere che in quei pochi giorni le cose siano cambiate così tanto». Sono le parole affidate ai media britannici dal reverendo Iain Greenshields, 68 anni, moderatore dell'Assemblea generale della Chiesa di Scozia, rimasto al fianco della Regina a Balmoral lo scorso fine settimana, dopo aver tenuto un sermone alla chiesa parrocchiale di Braemar e Crathie.
«È stata una visita fantastica. La sua memoria era assolutamente straordinaria e lei era davvero divertente», ha raccontato, «è stato un grande shock per me quando ho saputo che era gravemente malata, perché nel fine settimana era in forma smagliante. Mi parlava in modo molto personale del periodo trascorso lì quando era bambina, parlava dei suoi cavalli del passato, dei loro nomi, dei nomi delle persone e dei luoghi. È stata davvero notevole».
In un commovente omaggio, Greenshields - che sabato scorso ha partecipato anche a una cena con la sovrana - ha parlato della Regina come di una sovrana che ha «dimostrato una vita di dedizione disinteressata, il suo amore per la famiglia si rispecchiava in quello per la nostra nazione e per il Commonwealth in generale», ha concluso.