I due testi incriminatori facevano parte della versione del Codice penale entrata in vigore il 1° maggio 1968
SOFIA - In Bulgaria l'accattonaggio e la prostituzione non sono più considerati reati. La Corte costituzionale ha infatti annullato come incostituzionali i testi del Codice penale che dichiaravano l'accattonaggio e la prestazione di servizi sessuali retribuiti come atti criminali, ha riferito la tv pubblica Bnt. La richiesta di tale atto è stata presentata dal procuratore generale Ivan Ghescev.
I due testi incriminatori facevano parte della versione del Codice penale bulgaro entrata in vigore il 1° maggio 1968. I giudici costituzionali hanno ora deciso all'unanimità che la prostituzione volontaria non è più un reato.
Secondo gli osservatori, si tratta del primo passo verso la sua legalizzazione, rilevando che i vecchi testi del Codice penale sono moralmente obsoleti e non sono stati modificati dopo l'avvio della democrazia in Bulgaria nel 1989.