«L'esercito è preparato per un attacco di Pechino», sono le parole del ministro della Difesa dell'isola "ribelle".
TAIPEI - L'esercito di Taiwane è "del tutto preparato" per qualsiasi invasione cinese, sia che Pechino decida di anticipare sia di ritardare una presunta linea temporale per farlo. Lo ha affermato il ministro della Difesa Chiu Kuo-cheng.
Il ministro si è così espresso, prima di una riunione parlamentare, a commento delle osservazioni fatte lunedì dal segretario di Stato Usa Antony Blinken, per il quale Pechino è determinata ad annettere Taiwan in una "linea temporale molto più rapida" delle attese.
«L'esercito sa cosa dovrà fare, se nel prossimo minuto oppure nella prossima ora, mentre si prepara alla guerra. Non starà inerte», ha notato Chiu, secondo i media locali.
Le forze armate taiwanesi faranno una «propria tempistica» prestando attenzione «ai segnali e facendo previsioni sui possibili sviluppi» in caso d'attacco, ha aggiunto il ministro che ha ribadito la necessità che i militari si difendano se hanno subito un «primo attacco» dall'Esercito popolare di liberazione (PLA), proprio «come se qualcuno cerca di spingerti, devi schivarlo o deviarlo».
Nel frattempo, il portavoce del Pentagono, il generale di brigata Pat Ryder, ha dichiarato martedì che gli Stati Uniti continueranno a concentrarsi sul dissuadere la Cina dall'intraprendere un'azione militare contro Taiwan in risposta alle domande dei giornalisti sui commenti di Blinken.
Il vicedirettore della Central Intelligence Agency (CIA) David Cohen aveva detto a settembre che il presidente Xi Jinping aveva ordinato alle forze armate cinesi di avere la capacità di prendere il controllo di Taiwan con la forza entro il 2027, anno del centenario delle loro fondazione.
Xi ha ribadito durante il discorso di apertura del XX Congresso nazionale del Partito comunista, tenuto domenica 16 ottobre, la sua determinazione a raggiungere la riunificazione della Cina con Taiwan, sottolineando che Pechino «sicuramente non accetterebbe di rinunciare all'uso della forza contro i pro-Separatisti indipendentisti di Taiwan e le forze esterne».
In risposta, un portavoce dell'Ufficio presidenziale di Taipei Xavier Chang ha replicato che la Repubblica di Cina (Taiwan) è un «Paese sovrano e indipendente» e che l'opinione pubblica tradizionale di Taiwan ha chiaramente respinto il modello «un Paese, due sistemi» - lo stesso usato per Hong Kong - che Xi ha offerto all'isola come primo passo per la riunificazione pacifica.