L'impatto di un meteorite ha aperto una voragine profonda 21 metri e larga 150 in una zona molto calda
MARTE - Dopo il terremoto, la scoperta. Lo scorso 24 dicembre un forte sisma si è verificato vicino all'equatore marziano, in una regione denominata Amazonis Planitia. Alcuni mesi dopo i ricercatori della Nasa hanno scoperto che a causarlo è stato un meteorite di piccole dimensioni e che un immenso cratere, il più grande dall'inizio delle osservazioni, si è aperto.
Il meteorite, che aveva un diametro tra i 5 e i 12 metri, ha scavato una voragine larga 150 metri e profonda 12, dando la possibilità di esaminare la stratificazione del pianeta Marte. Ma non solo.
L'urto ha anche causato una fuoriuscita di detriti, tra cui dei blocchi di ghiaccio di cui non era mai stata osservata la presenza nella zona, la più calda di Marte e quindi luogo di atterraggio più attraente per gli astronauti che tra qualche anno cominceranno la loro missione sul pianeta. Come spiegato in una nota della Nasa, «il ghiaccio sotterraneo sarà una risorsa vitale, potrà essere utilizzato per una varietà di bisogni, tra cui acqua potabile, agricoltura e propellente per razzi».
Il cratere è stato scoperto l'11 febbraio dagli scienziati della Malin Space Science Systems. Esistono molti crateri più grandi sul Pianeta Rosso, ma sono significativamente più antichi e precedono qualsiasi missione su Marte. «Con immagini e dati sismici che documentano l'evento, si ritiene che questo sia uno dei più grandi crateri mai visti formare nel sistema solare».