Il nuovo presidente del Brasile ha sottolineato però l'importanza di unire il Paese: «Governerò per tutti i brasiliani»
BRASILIA - «Hanno cercato di seppellirmi vivo» ma «ho avuto un processo di resurrezione nella politica brasiliana. Sono qui per governare il Paese in un momento molto difficile, ma riusciremo a trovare le risposte», ha detto il presidente Luiz Inácio Lula da Silva nel suo primo discorso dopo l'elezione.
L'ex sindacalista ha battuto per un soffio il suo avversario Jair Bolsonaro e sarà presidente del Brasile per la terza volta, in quella che i commentatori già definiscono "una vittoria storica". Ma il Paese esce dalle urne spaccato, esausto dopo una campagna elettorale di due mesi, la più polarizzata dalla dittatura.
Un Brasile unito - «Non è una vittoria mia o del mio partito, ma di un immenso movimento democratico», ha aggiunto Lula. «La maggioranza del popolo ha lasciato detto chiaro che desidera più democrazia e non meno. Vuole più libertà, più uguaglianza e più fraternità», ha continuato l'ex sindacalista, che ha iniziato il suo discorso «ringraziando Dio per avermi permesso di uscire da dove sono uscito e arrivare dove sono arrivato».
«Dal primo gennaio governerò per tutti i brasiliani e non solo per quelli che mi hanno votato. È tempo di riunire la famiglia. A nessuno interessa vivere in un Paese perennemente in guerra. È tempo di deporre le armi».
Il futuro del Paese - «Il Brasile è tornato: è troppo grande per essere relegato a questo ruolo di paria nel mondo», ha detto l'ex sindacalista, che poi ha criticato «gli accordi commerciali che condannano il Paese ad essere un eterno esportatore di merci e materie prime», in un possibile velato riferimento al trattato tra Ue e Mercosur.
Lula da Silva si è anche espresso sull'ambiente: il Brasile è «pronto per lottare contro la crisi climatica e per la deforestazione zero dell'Amazzonia», ha detto. «Il pianeta ha bisogno di una Amazzonia viva: un albero in piedi vale più di tonnellate di legname estratto illegalmente», ha aggiunto l'ex sindacalista, annunciando che il suo governo «riprenderà la vigilanza sull'Amazzonia e combatterà tutte le attività illegali».
«Si può generare ricchezza senza distruggere l'ambiente», ha continuato Lula, sottolineando di essere aperto alla cooperazione internazionale per l'Amazzonia "ma senza rinunciare alla sovranità».
Umori contrastanti - Sconfitto al ballottaggio da Luiz Inacio Lula da Silva, il presidente uscente del Brasile, Jair Bolsonaro, sta finora mantenendo il silenzio senza pronunciarsi sul risultato delle elezioni. Il leader di destra «si è isolato» nel palazzo presidenziale a Brasilia e «non risponde alle telefonate di nessun alleato politico», hanno riferito ai media alcuni suoi collaboratori. Nessuna dichiarazione neanche da parte dei suoi figli, in particolare di Eduardo Bolsonaro, che cura la sua comunicazione sui social, sottolinea la stampa locale.