La Conferenza vuole trovare delle soluzioni al cambiamento climatico, ma senza smettere di consumare prodotti inquinanti
SHARM EL-SHEIKH - Bottigliette in plastica, capsule per il caffè, carne, formaggi e uova. Il catering della 27esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è ricco di prodotti ad alto impatto ambientale e povero di opzioni prettamente vegetali. Il menù è liberamente consultabile, previa registrazione, sul portale copgourmet.
A ogni momento della giornata corrispondono numerose opzioni: tolto il caffè di benvenuto, ne restano una per la colazione, quattro per le pause caffè, tre per il pranzo e tre per la cena. Già alle prime ore del mattino è possibile mangiare manzo arrosto, pizza margherita, prosciutto, burro, uova strapazzate, in camicia e alla coque e pasticcini di ogni tipo. Le opzioni che non contengono esplicitamente derivati animali sono il latte di soia, i succhi di frutta e l'acqua.
Tra le varie proposte per la pausa caffè, due opzioni saltano all'occhio: quella vegana e quella "low carbon". La prima prevede qualche pezzo di verdura a crudo, gazpacho, frutta fresca e datteri. La seconda, che dovrebbe essere a basso impatto ambientale, propone, servite su delle fette di pane, fettine di pollo e tacchino, hamburger e, per chi non desidera o non può consumare derivati animali, qualche verdura. Per quanto riguarda pranzi e cene, carne - che a scanso di equivoci include anche il pesce - formaggi e uova occupano nuovamente una posizione di prim'ordine nei menù.
Già nel 2010 le Nazioni Unite affermavano che per salvare il mondo da fame, da povertà e dall'impatto del cambiamento climatico fosse necessario passare a una dieta priva di derivati animali. Nuovamente, nel 2021, in un rapporto l'organizzazione affermava fosse «giunto il momento di abbracciare la carne a base vegetale», giacché, come dimostrato in uno studio pubblicato su Science nel 2018, «carne e latticini costituiscono solo il 18% delle calorie consumate, ma per produrli è necessario l'83% dei terreni agricoli globali, causando il 60% delle emissioni di gas serra dell'agricoltura».
Lo scorso anno, durante lo svolgimento della Cop26 a Glasgow il direttore dell'azienda di carne vegana "Heura" aveva puntato il dito contro la Conferenza, definendo «irresponsabile» poter trovare della carne in menù. «Vi immaginate andare a una Conferenza sul cancro e regalare all'entrata delle sigarette?».