Il quadro apocalittico tracciato dalle Nazioni Unito dopo il ritorno dei talebani al potere.
KABUL - Al di là della terribile situazione umanitaria e dei diritti umani, l'Afghanistan è «inondato di eroina e oppio» e «Il crimine organizzato e le organizzazioni terroristiche sono di nuovo fiorenti». È il quadro apocalittico della vita nel Paese, dopo il ritorno dei talebani, tracciato dal presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, Csaba Kőrösi.
Prospettive incerte - Il rappresentante Onu. dopo aver ricordato come l'Afghanistan è ora l'unico stato al mondo a negare alle ragazze il diritto a un'istruzione completa, e aver osservato che le loro prospettive sono totalmente incerte, a causa dei decreti «apparentemente casuali dei talebani», ha evidenziato come per le donne in Afghanistan la realtà ormai è fatta di matrimoni precoci e arresti se lasciano le loro case senza essere accompagnate.
Il mercato della droga - Csaba Kőrösi ha poi affrontato il problema droga sottolineando come la crescita del 32% della coltivazione illegale di oppio, e dunque il traffico di droga, aumenta la minaccia del terrorismo. Dunque le Nazioni Unite incoraggiano i leader talebani a impegnarsi in un serio dialogo antiterrorismo per invertire il flusso di estremisti stranieri nel paese e impedire che i propri diventino combattenti terroristi stranieri in altre parti del mondo.
Un rifugio per i terroristi - «L'Afghanistan non deve mai più diventare un terreno fertile e un rifugio sicuro per i terroristi - ha concluso il rappresentante Onu - Invito i talebani, gli altri afghani e i membri della comunità internazionale a cooperare con il Rappresentante speciale (Capo della Missione di assistenza delle Nazioni Unite, UNAMA) nell'attuazione del mandato della Missione». Infine l'Onu ha esortato l'Afghanistan a onorare, rispettare pienamente e attuare tutti i trattati, patti o convenzioni, bilaterali o multilaterali, che ha firmato per garantire la sicurezza di tutti gli afghani, indipendentemente dal genere, dall'etnia, dalla religione o dalla politica, la protezione dei giornalisti e dei membri della società civile e la consegna senza ostacoli degli aiuti.