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ITALIAQuattro mesi dopo la tragedia riapre la Marmolada

15.11.22 - 16:58
Nuove norme per la sicurezza limiteranno però l'accesso al versante della montagna dove si è consumato il disastro.
Pierre TEYSSOT / AFP
Fonte ATS ANS
Quattro mesi dopo la tragedia riapre la Marmolada
Nuove norme per la sicurezza limiteranno però l'accesso al versante della montagna dove si è consumato il disastro.

TRENTO - A più di quattro mesi dal crollo di un pezzo di seracco sulla Marmolada l'ordinanza di interdizione all'accesso al versante trentino del massiccio al confine tra Trentino e Veneto sta per essere revocata. Il provvedimento, che verrà adottato in tempo per consentire la preparazione delle piste da sci in vista dell'avvio della stagione invernale, è stato annunciato dal dirigente generale del Dipartimento di Protezione civile della Provincia autonoma italiana di Trento, Raffaele De Col.

Ancora in fase di elaborazione da parte degli uffici tecnici, l'ordinanza verrà emanata entro il prossimo venerdì 18 novembre e conterrà una serie di prescrizioni riguardanti la sicurezza, in modo da ridurre al minimo i pericoli per gli sciatori, in un'area da sempre inserita nelle mappe a rischio valanghe.

Il ghiacciaio, assieme ad una parte del versante del massiccio, fino al bacino di passo Fedaia, è stato inserito nella zona rossa dopo il crollo improvviso, lo scorso 3 luglio, di un seracco sotto Punta Rocca. Il disastro è costato la vita a undici alpinisti e ha dato avvio ad una vasta operazione di ricerca e soccorso, protrattasi per diversi giorni. Considerato il forte rischio di nuovi crolli, a causa della presenza di fessurazioni nelle calotte di ghiaccio e delle alte temperature registrate in quota nei mesi estivi, il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha emesso un'ordinanza di divieto di accesso al massiccio dal versante trentino, tuttora in vigore. Il versante veneto, invece, è rimasto aperto, in quanto considerato a minor rischio.

La conferma della riapertura è arrivata all'indomani della lettera inviata al Dolomiti Superski da Marmolada Srl, che gestisce gli impianti sul massiccio, e dal sindaco di Rocca Pietore (in provincia di Belluno), Andrea De Bernardin, in cui si chiedeva al consorzio di «assumere ogni azione utile a consentire l'avvio della stagione sciistica». «I danni - così si legge nella lettera - rischiano di essere irreparabili, e non riguardano solo il territorio comunale di Rocca Pietore, dove sono in pericolo tante attività economiche e decine di posti di lavoro diretti, ma l'intera area del Dolomiti Superski, di cui la Marmolada è parte fondamentale e integrante».

Fino alla scorsa settimana, la Provincia di Trento aveva confermato l'ordinanza istitutiva della zona rossa. Nei giorni scorsi, poi, è arrivata la notizia di una possibile apertura. «Si apre alla stagione sciistica invernale con alcune prescrizioni - ha confermato De Col - Quello che è successo quest'estate è una cosa nuova, ma la zona è da sempre inserita nelle aree a rischio valanghe. Di conseguenza, nell'ordinanza si ricorderà il pericolo rappresentato dall'area, soprattutto nelle zone limitrofe alle piste da sci».

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