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Lo riferiscono i ricercatori dell'Università di Gerusalemme che hanno analizzato i resti di un pesce simile a una carpa
GERUSALEMME - Dopo la frase più antica del mondo, l'Università ebraica di Gerusalemme ha annunciato che l'Essere umano potrebbe aver cominciato a cucinare ben prima di quanto finora pensato. Stando agli esami condotti sullo scheletro di un pesce simile a una carpa, l'essere umano potrebbe aver imparato i rudimenti della cottura già 780mila anni fa.
I resti del pesce sono stati ritrovati nel sito archeologico Gesher Benot Yaaqob, circa 14 chilometri a nord del Mare di Galilea. Lo studio dei cristalli dei denti dello scheletro, ritrovati in grande quantità, ha permesso agli studiosi di scoprire che si erano espansi con grande probabilità a contatto con del calore.
Un calore che però, viene precisato nello studio apparso su Nature, non dovrebbe derivare da un'esposizione diretta al fuoco. «L'assenza di lische può far immaginare una lavorazione del pesce a calore controllato, poiché nel pesce cotto a temperature medio-basse - ossia minori a 500 gradi centigradi - le lische si ammorbidiscono e si disintegrano rapidamente, mentre i denti si conservano».
«Non è ancora chiaro quando esattamente l'Uomo abbia cominciato a cucinare e quando, quindi, abbia sviluppato l'abilità di controllare il fuoco». Nel testo viene spiegato inoltre che la datazione è molto controversa. Citando uno studio dell'Università di Chicago, viene affermato che «l'Homo erectus potrebbe essere stato in grado di controllare il fuoco già 1,7 milioni di anni fa».
