Kim Jong-un ha presentato al mondo quella che gli analisti definiscono la possibile ereditiera del potere
PYONGYANG - Prima di venerdì la sua esistenza non era mai stata confermata. È apparsa sulla pista di lancio del missile balistico più grande della Corea del Nord, le cui capacità sono state testate in un secondo momento. Kim Ju-ae, questo il suo nome, ha visitato la struttura militare, la mano stretta in quella di suo padre: Kim Jong-un.
L'unico testimone al di fuori della Corea del Nord che poteva confermare l'esistenza di Ju-ae era stato finora Dennis Rodman, un giocatore di basket americano - ora in pensione -, che durante una visita del 2013 afferma di aver tenuto tra le braccia la bambina.
Come raccontato al Guardian dall'esperto di politiche di potere nordcoreane Michael Madden, ora Ju-ae dovrebbe avere 12 o 13 anni e tra qualche anno dovrebbe quindi cominciare a frequentare l'università o arruolarsi. Il fatto che sia apparsa venerdì in pubblico per la prima volta «potrebbe indicare che verrà educata e formata alla leadership. È possibile che nei prossimi anni prenda le redini del potere oppure diventi una consigliera o una delle pedine che si muovono alle spalle di Kim».
Stando agli esperti del centro di ricerca americano 38 North, presentare la propria figlia al mondo prima del lancio del missile balistico intercontinentale Hwasong-17 potrebbe anche significare che il nucleare faccia parte dell'eredità di Kim Ju-ae. Suggerirebbe inoltre, riporta Reuters, che il leader nordcoreano non intenda piegarsi alle pressioni per tornare ai negoziati.
Oltre a Kim Ju-ae si ritiene che Kim Jong-un abbia almeno altri due figli: una femmina e un maschio.