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TONGAUn’eruzione record, raggiunti i 40 chilometri di altezza

21.11.22 - 23:56
Un nuovo studio ha analizzato quanto successo lo scorso gennaio a Tonga: mai un'esplosione così forte
Simon Proud / University of Oxford, RAL Space, NCEO / Japan Meteorological Agency via REUTERS
Fonte 20Minutes
Un’eruzione record, raggiunti i 40 chilometri di altezza
Un nuovo studio ha analizzato quanto successo lo scorso gennaio a Tonga: mai un'esplosione così forte

NUKU'ALOFA - Con una potenza equivalente a centinaia di bombe atomiche lanciati a un'altitudine di oltre 40 km, l'eruzione avvenuta nelle isole di Tonga lo scorso gennaio è stata la più forte mai registrata da attrezzature moderne. A svelare il record della micidiale eruzione vulcanica è stato un team di scienziati neozelandesi che ha presentato i risultati del loro studio questa mattina.

Il vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Ha'apai quando è esploso ha provocato uno tsunami alto 15 metri. Tre persone sono morte in questo disastro, centinaia di abitazioni sono state invece spazzate via dalla forza della natura. Le comunicazioni internet sono state interrotte per settimane, isolando dal resto del mondo la piccola nazione del Pacifico. Un aspetto che ha complicato e ha ritardato le operazioni di soccorso.

Secondo lo studio del New Zealand National Institute for Water and Atmospheric Research, sono stati gettati quasi 10 km3 di materiali, l'equivalente di 2,6 milioni di piscine olimpioniche. I detriti sono stati spinti a un'altitudine di oltre 40 km, nella parte dell'atmosfera chiamata mesosfera, oltre la stratosfera. «L'eruzione ha raggiunto un'altezza record, non è mai successo che attraversasse la mesosfera», ha detto il geologo marino Kevin Mackay.

L'eruzione Hunga Tonga-Hunga Ha'apai si contende il primato con il disastro del Krakatoa avvenuto nel 1883 che ha causato decine di migliaia di vittime in Indonesia. I moderni sistemi di misurazioni però non esistevano ancora. «Sebbene questa eruzione sia stata significativa - una delle più grandi dai tempi del Krakatoa - la differenza è che si tratta di un vulcano sottomarino e questo spiega in parte perché ci sono state anche onde di tsunami così importanti», ha aggiunto Mackay.

Il team di scienziati ha catalogato tre quarti del materiale proiettato durante l'eruzione, il resto è costituito da detriti dispersi nell'atmosfera. Gli scienziati hanno anche scoperto che il cratere del vulcano è ora più profondo di 700 metri. I flussi piroclastici, formati da proiezioni vulcaniche che raggiungono i 1000°C e una velocità di 700 km/h, hanno trasportato detriti dal vulcano al fondo marino per almeno 80 km più avanti. «Ma i flussi piroclastici sembrano estendersi oltre, forse fino a 100 km», ha detto Emily Lane, direttrice della ricerca del team.

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