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BLACK FRIDAYMorire di Black Friday, quando il lavoro diventa schiavitù

25.11.22 - 17:05
I diritti dei lavoratori seppelliti dal profitto a tutti costi, nelle storie che non vorremmo mai dover raccontare
ArchivioReuters
Morire di Black Friday, quando il lavoro diventa schiavitù
I diritti dei lavoratori seppelliti dal profitto a tutti costi, nelle storie che non vorremmo mai dover raccontare

NEW YORK - Natale e shopping vanno a braccetto si sa. Se poi si aggiungono gli sconti del Black Friday, allora l’attrattiva del business e relativi fatturati vanno alle stelle. Ma non sarebbe tutto rose e fiori, stando anche all’indagine condotta dalla rivista Insider, negli States.

Scioperi in Amazon - Infatti, in oltre 30 paesi del mondo, i sindacati hanno indetto scioperi per i lavoratori del comparto Amazon. E i racconti dei lavoratori, raccolti nell’indagine appena pubblicata, rivelano un inquietante "dietro le quinte" di quanto accade nei magazzini della catena di commercio online più potente al mondo, proprio durante la settimana degli sconti.

Dipendenti e storie di sfruttamento - «Adoro il caos del Black Friday, ma ho dovuto subire un'operazione alla mano dopo aver lavorato alla linea d'imballaggio», afferma uno degli impiegati più anziani, ora costretto a lavorare in un altro reparto. I lavoratori intervistati, pensando alla settimana del Black Friday, parlano apertamente di un «vero e proprio inferno». E in effetti i turni di lavoro sarebbero massacranti: «L’orario è passato da 40 a 55 ore settimanali con salari che, da ottobre, sono aumentati solo di due dollari - dicono i lavoratori - La paga oraria è di 18,4 dollari».

Incentivi e premi come stimolo - Ma c’è di più. Amazon, durante il Black Friday, concede negli Usa incentivi agli imballatori più veloci, sotto forma di buoni regalo, Tv e griglie. «Sono grato di poter guadagnare un po' di soldi e di potermi prendere cura della mia famiglia - conclude il dipendente, ormai prossimo alla pensione - Vorrei solo che non fosse a costo di orari infiniti e mani rotte».

La storia di Warren, morto nel suo furgone - A conferma del dilagare un pò ovunque di condizioni lavorative proibitive, è di queste ore la notizia, che arriva dal sud dell'Inghilterra, della morte di un corriere espresso che - come riporta il Sun - è stato trovato esanime nel suo furgone, lo scorso mercoledì. Warren, il nome dell’uomo, nelle ultime settimane era arrivato a lavorare fino a 14 ore al giorno per cercare di far fronte all’immenso numero di pacchi da consegnare. C'è dunque un limite, in quanto a dignità e lavoro, che non dovrebbe mai essere oltrepassato, anche nella settimana degli acquisti, dove però tutto appare lecito.

Tempo di primi bilanci per il commercio online in Svizzera - La settimana del Black Friday porta con sè anche le prime stime in fatto di mole d'affari. In questo senso, i commercianti online svizzeri mostrano un cauto entusiasmo. Le vendite starebbero andando abbastanza bene: un andamento privo di particolare entusiasmo anche volutamente, visto che si vuole puntare a un'estensione del giro d'affari plasmato su più giorni.

Prodotti maggiormente richiesti - Da un’indagine condotta insieme ai principali rivenditori web del paese, la clientela starebbe per lo più richiedendo dispositivi elettronici come laptop, smartphone e accessori. Trend positivo anche per articoli domestici quali aspirapolvere e spazzolini elettrici.

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COMMENTI
 

francox 2 anni fa su tio
Ma poi ci raccontano che queste ditte pagano le tasse e che va bene così.,,

Mamy 2 anni fa su tio
Dai datori di lavoro intendo. Basta! Non se ne può più!

Mamy 2 anni fa su tio
Dobbiamo smetterla di farci sempre mettere i piedi in testa.

RR024 2 anni fa su tio
Cosa vogliamo dire degli ospedali del EOC? L’unica differenza che questa politica di lavoro schiavizzato, nell’ EOC non l’adottano solo durante il black Friday!!!

Swissabroad 2 anni fa su tio
Non serve indagare su Amazon & Co. Basta lavorare in una di quelle banche che ti tira il collo, lavori come un forsennato e vai in burn out.. e la nostra Amazon è Ammazzon...

Mamy 2 anni fa su tio
Io è da tempo che non acquisto più niente da Internet. Se ho bisogno vado in negozio. È solo se ho bisogno!
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