I Ventisette hanno raggiunto un accordo che una volta entrato in vigore richiederà una certificazione per commercializzare di alcuni beni
BRUXELLES - Dalla cosmesi alle borse e dal piatto all'ufficio. Gli Stati membri dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo provvisorio che punta a bloccare la commercializzazione all'interno dei confini europei di numerosi beni nel caso in cui la loro produzione possa essere correlata alla deforestazione.
Olio di palma, caffè, cacao, bestiame, legno, soia e i loro derivati, come carne, cuoio, carta, mobili e cosmetici, avranno bisogno di un apposito marchio che certifichi che sono stati prodotti su terreni che non hanno subito disboscamenti dal 31 dicembre 2020 per accedere al mercato della comunità europea. Il marchio sarà necessario anche a dimostrare che la produzione rientra nei parametri delle leggi a tutela dell'ambiente dei Paesi in cui i beni sono stati prodotti. Nel caso in cui le aziende non rispettino l'accordo, si legge nel testo, verranno sanzionate con misure dissuasive ed efficienti.
L'accordo è arrivato alla fine di lunghi mesi di trattative e segna l'inizio di un tracciato che non era ancora mai stato percorso: si tratta infatti di una prima mondiale. Una volta adottato formalmente l'accordo, i commercianti avranno 18 mesi a disposizione, riporta ElPais, per uniformarsi alla legge. Come spiegato dal vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, «è una svolta importante nella lotta alla deforestazione» necessaria affinché anche le catene di valore che convogliano verso l'Europa diventino più sostenibili».