KIEV / DOHA - Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina Volodymyr Zelensky ha abituato il mondo ai suoi interventi in prima persona: i videomessaggi quotidiani ai cittadini del suo Paese con aggiornamenti dal fronte e rassicurazioni, gli appelli alle platee più disparate, dall'Onu al Festival di Cannes. Il calcio però gli ha detto di no.
O meglio, la Federazione internazionale (FIFA) ha negato di accendere le telecamere sul presidente asserragliato a Kiev, almeno stando a quanto una fonte ha spiegato alla Cnn: Zelensky avrebbe infatti chiesto di condividere un messaggio «per la pace» prima del calcio d'inizio della finale della Coppa del Mondo di domenica comparendo in un collegamento video con i tifosi nello stadio in Qatar, richiesta che però la FIFA ha respinto.
«Pensavamo che la FIFA volesse usare la sua piattaforma per il bene comune», ha spiegato la fonte alla Cnn. La stessa fonte ha affermato comunque che i colloqui tra l'Ucraina e l'organo di governo dello sport sono ancora in corso, mentre l'emittente americana ha contattato la Fifa per un commento senza tuttavia ricevere risposta.
Del resto Zelensky prima di diventare presidente faceva l'attore, quindi con la telecamera ha un rapporto del tutto naturale che ha sfruttato per raccogliere il sostegno del mondo. Interviste e conversazioni a tutto campo come quella con il famoso conduttore TV americano David Letterman, o la passeggiata nella capitale Kiev con l'attore Sean Penn.
La FIFA da parte sua si è però adoperata per tenere la politica fuori dai mondiali in Qatar, assumendo posizioni anche molto criticate, come l'irremovibile "no" alla fascia arcobaleno al braccio dei calciatori come gesto di solidarietà verso la comunità Lgbtq, discriminata e perseguita in Qatar.
Oggi il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha spiegato così i suoi motivi: «Ognuno è libero di esprimere le proprie convinzioni, in modo rispettoso, ma quando si tratta del campo di gioco bisogna proteggere il calcio», ha tagliato corto.