I legali dell'ex vicepresidente del Parlamento europeo hanno parzialmente smentito le voci rilasciate dalla stampa.
ATENE - «La signora Kaili non ha mai ammesso di aver chiesto al padre di trasferire il denaro» ritrovato a casa sua «per nasconderlo»: lo ha dichiarato al sito di Kathimerini l'avvocato dell'ex vicepresidente del Parlamento europeo, Michalis Dimitrakopoulos, aggiungendo che «la signora Kaili è venuta a conoscenza di questo denaro all'ultimo minuto e ha chiesto che tornasse immediatamente al suo proprietario, il signor Panzeri».
Con queste affermazioni l'avvocato ha commentato l'articolo uscito sul quotidiano belga Le Soir, secondo il quale l'eurodeputata del partito socialista avrebbe confessato di avere chiesto al padre di nascondere le mazzette di denaro che la polizia ha poi rinvenuto in una valigia al momento dell'arresto dell'uomo.
Secondo il suo avvocato, Kaili sostiene di essere stata informata del denaro quando il suo compagno è stato arrestato vicino al garage della loro casa. In quel momento, secondo il suo avvocato, l'ex vicepresidente ha cercato di trovare il proprietario del denaro, ovvero Panzeri, per consegnarglielo. «Un'opzione era quella di consegnare il suo compagno alla polizia, un'altra era quella di riportare il denaro al suo proprietario. Kaili non aveva l'obbligo di denunciare il marito secondo la legge europea», ha dichiarato l'avvocato.
Infine Dimitrakopoulos ha chiarito che la sua assistita nega qualsiasi coinvolgimento nel caso e ha osservato: «Tutte le proprietà in suo possesso sono giustificate dai suoi stipendi».
La prima udienza davanti alla camera di consiglio del tribunale di Bruxelles dell'ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, in carcere dal 9 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate, si terrà giovedì 22 dicembre alle 9. Lo comunica la procura federale del Belgio. I giudici belgi dovranno decidere se prolungare la detenzione della politica ellenica, oppure se rilasciarla con o senza condizioni.