L'ambasciatore negli Usa Antonov: «Il focus è sulla guerra, sull'ulteriore legame del regime ucraino ai bisogni di Washington»
WASHINGTON - La visita di Volodymyr Zelensky negli Stati Uniti è stata senza dubbio un momento storico. Il presidente ucraino ha lasciato per la prima volta la sua terra dopo lo scoppio del conflitto, lo scorso 24 febbraio, e lo ha fatto per rinsaldare la più solida alleanza finanziaria e militare.
La reazione russa - In attesa di eventuali commenti dal Cremlino, si registrano le parole di Anatoly Antonov, ambasciatore russo negli Stati Uniti. «Voglio sottolineare che abbiamo ripetutamente cercato e stiamo ancora cercando di fare appello al buon senso a tutti i livelli. È stato sottolineato che le azioni provocatorie degli Stati Uniti stanno costantemente portando a una escalation, le cui conseguenze non possono nemmeno essere immaginate». Anche le discussioni sull'ipotetica fornitura a Kiev di missili a lungo raggio sono «profondamente inquietanti», secondo Antonov, citato dall'agenzia russa Tass.
La questione Patriot - L'invio dei Patriot all'Ucraina è stato confermato. Tuttavia, sottolinea Antonov, le forze armate ucraine non hanno nel proprio organico esperti di questo sistema di difesa aerea. «Quindi, quelli saranno specialisti americani? O cittadini di un altro paese della NATO?». Dando per scontato la distruzione di queste apparecchiature nei raid russi, l'ambasciatore aggiunge: «Penso che tutti capiscano perfettamente quale destino può attendere il personale che presidia questi complessi sul territorio dell'Ucraina».
Usa e Ucraina «non sono pronti per la pace» - L'evento epocale di ieri viene letto così da Antonov: «La visita nella capitale americana, i colloqui hanno mostrato che né l'amministrazione» statunitense «né Zelensky sono pronti per la pace. Il focus è sulla guerra, sulla morte dei soldati, sull'ulteriore legame del regime ucraino ai bisogni di Washington». Le accuse dei media sulla indisponibilità della Russia nel raggiungimento della pace «sono una palese menzogna. La posizione russa è stata ripetutamente espressa dal presidente» Putin.
Le colpe degli Usa - Antonov ribadisce la responsabilità americana di quanto sta accadendo da anni in Ucraina. «Gli Stati Uniti sono pienamente responsabili di aver scatenato il conflitto ucraino nel 2014. In tutti questi anni, Washington ha ostinatamente ignorato o fatto finta di non notare i crimini disumani del regime di Kiev contro la popolazione russa in Ucraina».