La Cina allenta le rigide restrizioni anti-Covid. I casi però esplodono e i paesi vicini temono la diffusione di nuove varianti.
PECHINO - Pechino si è lasciata alle spalle la politica “Zero Covid” abbandonando varie restrizioni sanitarie in vigore durante la pandemia. Una su tutte sta però preoccupando i virologi di tutto il mondo: l’abolizione delle regole di quarantena per i viaggiatori e l’apertura delle frontiere. L’allentamento entrerà in vigore l’8 gennaio, pochi giorni prima del capodanno cinese.
Paura per il capodanno cinese - Le agenzie di viaggio sono già state prese d’assalto. Milioni di persone si riverseranno nei paesi di confine per incontrare amici e familiari durante le festività. Se da un lato gli enti turistici si fregano le mani, i governi si preoccupano. Giappone, Corea del Sud e Thailandia, le destinazioni più gettonate, stanno già adottando nuove misure per prevenire un'ondata di infezioni e la diffusione di nuove varianti.
Martedì il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato che gli arrivi dalla Cina dovranno fornire un test Covid negativo oppure rassegnarsi alla quarantena. L'India e Taiwan hanno adottato lo stesso provvedimento.
Obbligo di tampone - Anche in Europa molti paesi stanno già correndo ai ripari. All'aeroporto di Malpensa è tornato l'obbligo di tampone per chi arriva dalla Cina. In Svizzera invece il primo volo di Air China è previsto per il 26 gennaio. L'Ufficio federale della sanità pubblica ha già fatto sapere di discutere il problema durante la prima settimana del nuovo anno.
Il professor Dominic Dwyer, medico australiano di malattie infettive, ha affermato al The Guardian che la mancanza di trasparenza sul Covid in Cina è preoccupante poiché «non sappiamo quali varianti stiano circolando in Cina al momento e se tali varianti siano diverse in termini di risposta a vaccinazione». Accertare la diffusione e la gravità del Covid è diventato impossibile, perché Pechino ha smesso di pubblicare i numeri giornalieri dei casi e ha interrotto i test di massa.
La Cina non condivide i dati - Gli esperti affermano che la mancanza di dati sta probabilmente mascherando il numero e la gravità dei casi, e i medici in Cina stanno segnalando una massiccia infezione e un'ondata di morti. Il medico di Pechino Howard Bernstein ha detto a Reuters che i pazienti stanno arrivando al pronto soccorso in numero sempre maggiore, e che il reparto di terapia intensiva dove lavora al Beijing United Family Hospital è pieno.
Il direttore generale dell'OMS, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha invitato la Cina a condividere i dati e condurre studi pertinenti per aiutare il mondo a capire quali varianti di Covid stanno circolando. «L'OMS è molto preoccupata per l'evolversi della situazione in Cina con crescenti segnalazioni di malattie gravi».
Anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha invocato la cooperazione. «Il mondo intero deve unire le forze per combattere la pandemia».