È il più grande mai scoperto in Europa, ma i metalli conservati potranno essere estratti solo tra dieci o quindici anni
STOCCOLMA - Scoperto il più grande deposito di terre rare in Europa. Si trova in Svezia. E più precisamente nell'area di Kiruna.
Ad annunciarlo è la compagnia mineraria svedese Lkab, che stima che nell'area ci siano più di un milione di tonnellate di metalli. Abbastanza da soddisfare la futura richiesta del mercato per componenti, per esempio, di veicoli elettrici e turbine eoliche. Ma gli ostacoli da superare prima di poter solo pensare di usufruire del materiale conservato sono parecchi.
«Si tratta di una buona notizia non solo per la nostra società e per la Svezia, ma anche per l'intera Europa e per la lotta contro il cambiamento climatico». Così Lkab ha introdotto la notizia in un comunicato diramato giovedì. «Questo è il più grande deposito conosciuto di terre rare nella nostra parte del mondo e potrebbe diventare un elemento fondamentale nella produzione di materie prime cruciali nella transizione verde».
Al momento, spiega sempre il comunicato, in Europa non esistono siti di estrazione di terre rare ed «è necessario quindi modificare l'iter di autorizzazione per le miniere, in modo da garantire l'accesso a questo tipo di materiali, che oggi sono critici». Lkab sostiene che entro il 2030 la richiesta di questi metalli «dovrebbe crescere di oltre cinque volte. Abbiamo un problema di approvvigionamento molto importante. Niente miniere, niente veicoli elettrici».
La strada verso l'estrazione è lunga - Lkab prevede di delineare e presentare un piano entro il 2023. Nel frattempo ha costruito tutta una serie di infrastrutture necessarie a indagare la vastità del deposito di terre rare e il modo più redditizio e sostenibile per condurre l'estrazione. Una volta condotte le dovute indagini, Lkab potrà richiedere una revisione ambientale e quindi un'autorizzazione.
«Se guardiamo all'iter di approvazione medio del nostro settore, ci vorranno almeno 10-15 anni prima di riuscire a iniziare effettivamente l'estrazione e a distribuire le materie prime sul mercato».