Le conseguenze dell'invio a Kiev dei mezzi corazzati spiegate dall'esperto di strategie militari del Politecnico di Zurigo Mauro Gilli.
ZURIGO - Berlino ha infine rotto gli indugi: i carri armati Leopard 2 andranno in Ucraina. A sbloccare lo stallo sull’invio dei mezzi pesanti, a lungo invocati dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sono state le pressioni congiunte di Washington e Kiev. Una svolta nella guerra, una decisione epocale, l’inizio di un’escalation che porterà a un conflitto aperto tra Russia e Nato? La decisione del governo tedesco, annunciata ieri dal cancelliere Olaf Scholz, ha suscitato reazioni contrastanti.
«I carri armati Leopard sono tra i migliori al mondo e hanno un vantaggio: sono in dotazione in molti arsenali europei». L’esperto di strategie militari del Politecnico di Zurigo, Mauro Gilli, ci aiuta a capire l’impatto che le nuove armi occidentali potrebbero avere sull’evoluzione del conflitto.
Logistica e assistenza tecnica - Proprio il vantaggio logistico e la disponibilità di assistenza rapida hanno pesato sulla scelta dei corazzati tedeschi. «Pensiamo a una qualsiasi macchina. Può avere le performance migliori, ma se si dovesse rompere qualcosa ho bisogno dei pezzi di ricambio e di chi è in grado di aggiustarla». L’analogia con i carri armati è ancora più evidente dal momento in cui operano sotto il fuoco nemico e quindi «inevitabilmente si imbattono in problemi tecnici».
È necessaria una manutenzione ordinaria e straordinaria. «Avere accesso a un carro armato per il quale sono disponibili i pezzi di ricambio e i meccanici specializzati per la riparazione, il tutto in tempi rapidi, è un grande vantaggio».
Operazioni di terra - La tipologia di guerra che si combatte in Ucraina è un secondo fattore che spiega l'insistenza di Zelensky nelle sue richieste al Bundestag. «I carri armati e i cingolati giocano un ruolo centrale nelle operazioni militari di terra. Permettono una buona copertura dal fuoco nemico». Non sono imbattibili. Diversi sistemi antimissile si sono già rivelati molto efficaci, ma «avere una corazza è sempre meglio che non averla».
L'impatto dei carri armati - L’impatto dei Leopard è però ancora presto da prevedere. «Spesso si dipinge l’arrivo di un determinato sistema bellico come qualcosa che stravolgerà le sorti del conflitto». La realtà è però diversa, «nella guerra moderna non esiste un’arma che da sola inverte i rapporti di forza». Avranno un ruolo importante? «Sicuramente, sia a livello difensivo che offensivo». Kiev è decisa infatti a riconquistare i territori occupati. Mentre Mosca lancerà presto una nuova offensiva.
Vantaggi e punti deboli - Il carro armato ha dei vantaggi, ma anche dei punti deboli. «È più facile localizzare per esempio un carro armato piuttosto che dei soldati di fanteria. Ma l’addestramento per la manutenzione è un processo lungo e complicato». Secondo l'esperto del Politecnico per rendere davvero efficaci i Leopard ci vuole un sistema d'insieme. «La fanteria combinata con i carri armati e con i blindati leggeri, oltre a sistemi di ricognizione aerea, accrescono l’impatto dei Leopard». Potranno da soli cambiare le sorti del conflitto? «No, non bisogna illudersi che cambieranno la guerra».
Tempistiche e complicazioni - Il neo ministro della Difesa Boris Pistorius ha confermato che entro marzo i mezzi corazzati giungeranno in Ucraina. È realistico pensare che in così poco tempo i Leopard saranno operativi? «Dipende da molti fattori. Non è solo l’addestramento il problema». Un operatore di carri armati esperto non impiega infatti più di due o tre settimane a imparare a utilizzare i Leopard. «Il problema è l’aspetto meccanico, tutto l'addestramento per la manutenzione. Sono sistemi molto complicati e fragili da riparare».
Rischio di un'escalation? - I Leopard sono considerati armi offensive a causa delle loro capacità belliche. Una differenza rispetto alle molte armi già giunte a Kiev. «L’approccio occidentale è però improntato a evitare un'escalation. Lo capiamo dalla gradualità. La prudenza con la quale la Germania ha preso la decisione sembra un gioco delle parti per sondare il terreno con i russi. Piano piano l’asticella si alza. Tutto è possibile, però sono mesi che la Russia minaccia un'escalation».
Blindati e carri armati - L'esperto del Politecnico di Zurigo ci ha inoltre spiegato una differenza importante: carri armati e blindati sono mezzi militari diversi. «Il carro armato è un cingolato, mentre i blindati dispongono di ruote simili ai tir». La grande differenza si trova nella mobilità del mezzo. «I blindati sono più leggeri, si spostano più rapidamente e sono più facili da trasportare». In un terreno particolarmente accidentato però questi mezzi si potrebbero trovare in difficoltà. «Invece i cingolati si spostano dappertutto e sono più resistenti degli attacchi nemici. Però proprio il loro peso possono rappresentare un problema in un terreno fangoso». Anche la tipologia di cannone è diversa. «I blindati hanno una semplice batteria con munizioni più piccole».