I miliardari tedeschi guardano alla Svizzera per garantire la loro incolumità in caso di catastrofe
BERLINO - Non si tratta d'impedire il cambiamento climatico, ma di capire come conviverci. È facile pensare in questi termini quando si possiedono i mezzi finanziari per garantire la propria incolumità in caso di catastrofe. In Germania, come nel resto del mondo, è una frazione dell'1% della popolazione a potersi permettere di dormire a sogni tranquilli in caso di terremoto, inondazione o, addirittura, di guerra nucleare. Il motto è: si salvi chi può, o almeno, chi se lo può permettere.
La Germania è completamente impreparata in caso di catastrofe
Secondo quanto riportato da T-Online, il governo federale tedesco ha intenzione di spendere meno per proteggere la popolazione in caso di catastrofe. In particolare l'Ufficio federale per la protezione civile e l'assistenza in caso di calamità (Bbk) e l'Agenzia federale per il soccorso tecnico (Thw) riceveranno molti meno fondi rispetto all'anno scorso.
In più sono i singoli Stati della federazione, che dispongono di capacità organizzative e risorse ridotte, ad assumersi la responsabilità in caso di terremoti, inondazioni e altri fenomeni naturali.
Il Ministero dell'agricoltura (Bmel) mette a disposizione 700 mila tonnellate di cereali (grano, segale e avena) e 125 mila tonnellate di riso, piselli, lenticchie e latte in polvere in caso di emergenza. Ma le riserve bastano per nutrire la popolazione per un paio di settimane appena, se non per un paio di giorni.
Come se non bastasse, sono stati svenduti la maggior parte dei rifugi antiatomici costruiti dai nazisti. Molti di essi sono stati riadattati in funzione delle esigenze del mercato (discoteche, gallerie d'arte, posteggi sotterranei o abitazioni di lusso).
I tedeschi fanno affidamento su loro stessi
I cosiddetti "prepper" - che si preparano a un eventuale apocalisse su scala planetaria - non sono visti di buon occhio. L'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv) si sta interessando ai Prepper proprio perché tra loro, a quanto pare, si aggirano anche trafficanti d'armi ed estremisti di destra.
Sovversivi e complottisti a parte, non tutti possiedono il know-how o i mezzi per prepararsi adeguatamente a una eventuale catastrofe. Solo i più ricchi possono costruirsi un bunker atomico accessoriato di tutte le comodità.
Si salvi chi (se lo) può (permettere)
Il business dell'apocalisse sta letteralmente esplodendo. Stando alla Suddeutsche Zeitung esisterebbe già un'industria specializzata nella costruzione di bunker e complessi residenziali sotterranei che mira principalmente ai ricchi e i super-ricchi.
L'azienda svizzera Oppidum produce i bunker più cari al mondo. Il modello "Heritage" che parte da 60 milioni di franchi è una struttura sotterranea di oltre 1000 m2 dotata di sistemi che proteggono da scosse sismiche, attacchi nucleari e chimici, è energeticamente indipendente e in grado di riciclare e smaltire i rifiuti.