Il presidente Ramaphosa ha firmato il provvedimento che dovrebbe aiutare il governo
JOHANNESBURG - Il presidente della Repubblica del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, ha dichiarato lo stato di calamità nazionale per aiutare il governo ad affrontare la crisi energetica che affligge il Paese. Durante il suo discorso alla nazione questa sera a Città del Capo, Ramaphosa ha anche annunciato la creazione immediata di un nuovo ministero dell'Elettricità, che lavorerà a fianco della Presidenza.
Le contromisure - Lo stato di emergenza «consentirà di mettere in atto misure eccezionali nel più breve tempo possibile per accelerare il processo di riforma energetica e limitare i requisiti normativi», ha spiegato Ramaphosa.
Il presidente ha aperto il discorso ricordando che la soluzione alla crisi energetica è la priorità assoluta per potere affrontare la crisi economica e sociale in cui si trova il Paese. Elencando i punti del piano energetico che prevede anche un uso eccezionale di generatori e la ristrutturazione di impianti a carbone, Ramaphosa ha voluto ricordare che il governo non ignora i rischi del cambiamento climatico.
A conclusione del suo discorso durato due ore, ha aggiunto un messaggio di speranza, promettendo che verranno affrontate le sfide per la ricostruzione delle infrastrutture fatiscenti, la riforma scolastica, la lotta contro la crescente criminalità e ha infine promesso riforme e finanziamenti.
Le parole di Mandela - Ramaphosa ha poi ricordato le parole pronunciate da Nelson Mandela al suo insediamento nel 1994: «Per costruire una società, per superare le grandi difficoltà del momento, dobbiamo lavorare insieme. Dobbiamo mantenere la rotta. Abbiamo bisogno, come nazione, in questo momento più di ogni altro, di rivelare il nostro vero carattere».
I disordini - Il discorso del presidente ha avuto un inizio alquanto caotico, ritardato di quasi 45 minuti quando a Ramaphosa non è stato permesso di parlare a causa delle ripetute interruzioni dei partiti dell'opposizione guidati dai parlamentari dell'Eff (Economic Freedom Fighters). Dopo 10 minuti di disordini in aula, la presidente della Camera Mapisa Nqakula ha chiesto l'intervento dei servizi di sicurezza per espellere i parlamentari 'ribelli'.