Dopo le polemiche scaturite sulla gestione della kermesse sanremese, anche Giorgia Meloni sarebbe pronta a prendere posizione
SANREMO - Quello andato in scena negli scorsi giorni è stato un Festival pieno di colpi di scena e di polemiche, che hanno fatto a pezzi la quarta parete. La kermesse sanremese vuole essere da anni palco per la giustizia civile, ma per diversi esponenti dello Stato italiano quest'anno si è andati «decisamente oltre» e ci sarebbero «gli estremi per mandare a casa i vertici Rai».
Ufficialmente il forte dibattito politico non si è mai fermato. Partendo dall'appello del vicepremier Matteo Salvini alla pallavolista Paola Enogu in cui diceva di sperare che non andasse a Sanremo per dire «che l'Italia è un Paese razzista», si è arrivati a un possibile tentativo di rimescolare la gestione della tv di Stato. Un fatto che ha sorpreso non poco diversi attori politici, che si chiedono se non sia stata colta la palla al balzo per imporre il proprio volere e la propria visione, appropriandosi del canale televisivo. Ma andiamo con ordine.
Capitolo Fedez - Venerdì sera Fedez è salito sul palco dell'Ariston intonando un freestyle che non sarebbe stato approvato dalla regia. In mano teneva una foto scattata nel 2005 - e diffusa nel 2016 - del viceministro Galeazzo Bignami con indosso una divisa nazista.
Alla fine del suo show, il rapper ha strappato la fotografia in questione e dichiarato che quanto detto «non era stato annunciato allo staff Rai». Durante il freestyle, Fedez ha anche citato - ironizzando - le parole della ministra delle Pari Opportunità Eugenia Roccella: «"Purtroppo l’aborto è un diritto", sì ma non l’ho detto io, l’ha detto un ministro. A volte anch’io sparo ca***te ai quattro venti, ma non lo faccio a spese dei contribuenti».
Le reazioni politiche - Questo episodio ha fatto rizzare le antenne ai partiti di destra, e in particolare a Fratelli d'Italia, i cui esponenti riportano oggi le impressioni della premier Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio sarebbe favorevole alle dimissioni dell'amministrazione delegato Carlo Fuortes in un immediato futuro.
Tra i motivi citati dalla premier ci sarebbero lo show di Fedez, il trattamento riservato al presidente della Repubblica Mattarella e «la figuraccia su Zelensky». Il capo di Stato ucraino avrebbe infatti dovuto tenere un discorso, ma ha invece scritto una lettera che Amadeus ha provveduto a declamare.
I contrasti con i vertici Rai - Quella tra i vertici Rai e Giorgia Meloni non è una storia nuova. La premier aveva infatti rimandato - finora - il discorso in quanto non voleva aprire «altri fronti», anche se diversi colleghi, tra cui Salvini e Berlusconi, spingevano in tal direzione. Un rinvio di cui oggi si starebbe pentendo.
Le strategie prese in considerazione dal governo sarebbero due. E la seconda starebbe al momento raccogliendo maggior consenso: non assumersi le responsabilità della partenza di Fuortes al fine di non trasformarlo in un eroe.
Il Corriere della Sera riporta le parole di un "big meloniano": «La transizione si farà con buon senso, senza azioni traumatiche. Ma in piena campagna elettorale un palcoscenico così importante non poteva essere gestito peggio». Le redini Rai dovrebbero quindi essere prese in un futuro non molto lontano da Gianpiero Rossi, "fedelissimo" di Giorgia Meloni.