Il presidente della National Farmer's Union: «Il Regno Unito rischia uno scandalo alimentare disastroso»
LONDRA - La Gran Bretagna rischia uno «scandalo alimentare dalle proporzioni disastrose». È quanto affermato dal presidente della National Farmer's Union - la più grande organizzazione agricola del Regno Unito - Minette Batters.
L'alto dirigente ha accusato di negligenza i rappresentanti del Ministero dell'agricoltura per non avere garantito la sicurezza degli alimenti e di altre importazioni agricole a partire dall'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.
Da quel momento in poi, il numero di pratiche burocratiche e amministrative necessarie all'importazione e all'esportazione di prodotti alimentari (e non solo) era letteralmente esploso. Per alcuni commercianti le ore di amministrazione supplementari avevano comportato l’interruzione delle loro attività.
Si è dunque assistito a una diminuzione dei controlli alle frontiere: «Sulle importazioni europee si fanno pochi o, addirittura, nessun controllo» ha detto Batters, aggiungendo che la Gran Bretagna rischia «un'epidemia di peste suina africana».
Sempre secondo l'alto dirigente, il governo «non avrebbe imparato niente dallo scandalo della carne del 2013», durante il quale si era completamente perso il controllo su quello che centinaia di migliaia se non milioni di confezioni di carne contenevano realmente.
In risposta allo scandalo, la Gran Bretagna aveva sviluppato una delle catene di approvvigionamento alimentare più sicure al mondo. Ma il controllo dei prodotti che entrano ed escono dal paese «si starebbe lentamente erodendo», ha concluso la Batters.