L'ambizioso progetto Mukaab (il cubo) rivoluzionerà la capitale Riyad. Eccentrico, stravagante, inutile, le opinioni si dividono.
RIYAD - Capsule spaziali, laghi artificiali, draghi volanti, alberghi di lusso e camerieri robot, il tutto all’interno di un cubo alto 400 metri. Mukaab (il cubo in arabo), presentato giovedì scorso dalla famiglia reale, sarà il nuovo centro della capitale saudita Riyad.
Un progetto ambizioso - Il progetto fa parte della “Vision 2030”, la filosofia “nuova Arabia Saudita” promossa dal principe ereditario Mohammed bin Salman (Mbs). Lo scorso mese di luglio era stato presentato Noem The Mirror Line, un doppio grattacielo a specchio della lunghezza di 120 chilometri nel bel mezzo del deserto.
L’ambizione di Mbs sembra quindi non conoscere confini. La nuova struttura offrirà «un'esperienza coinvolgente con paesaggi che cambiano dallo spazio esterno a panorami verdi», ha spiegato il Public Investment Fund (PIF), il fondo sovrano da 620 miliardi di dollari guidato da Mbs. Il progetto dovrebbe essere entro il 2030.
Il piano mira ad aggiungere circa 334.000 posti di lavoro e 48 miliardi di dollari di entrate non petrolifere al prodotto interno lordo dell'Arabia Saudita entro il 2030, valutato a 833,54 miliardi di dollari nel 2021 secondo la Banca mondiale. Fulcro del progetto: le tecnologie innovative. «Il progetto del "Mukaab" include strutture uniche nel suo genere e sarà una delle più grandi strutture costruite al mondo. La forma cubica del "Mukaab" garantirà il massimo utilizzo dello spazio per ospitare le tecnologie necessarie per sviluppare l'icona», ha precisato il Public Investment Fund.
The New Mukaab - Il cubo verrà costruito all’interno di un moderno quartiere grande quanto un terzo dell’isola di Manhattan, e realizzato secondo criteri sostenibili, con spazi verdi, piste ciclabili e un sistema di trasporto interno.
Non tutti però sono rimasti incantati dalla maestosità del progetto. «Più assurdi e futuristici diventano questi progetti, più non posso fare a meno di immaginare quanto distopico sarà tutto ciò che li circonda», ha twittato Dana Ahmed, ricercatrice del Golfo per Amnesty International.
Le critiche e il dissenso - I metodi di repressione del dissenso utilizzati dal principe ereditario hanno infatti da anni attirato le critiche delle Ong a protezione dei diritti umani, Amnesty International su tutte. L'Arabia Saudita, oggetto di cattiva stampa per decenni a causa delle violazioni dei diritti umani, ha intrapreso un ambizioso progetto per diversificare l'economia dal petrolio e abbandonare la sua immagine di stato conservatore e chiuso.
La somiglianza e il richiamo alla Mecca, il luogo di culto per eccellenza dell'Islam, non è passato inosservato ai più devoti fedeli del wahhabismo. «Costruire una nuova Kaaba dedicata esclusivamente al capitalismo è un po' troppo», ha twittato il giornalista Murtaza Hussain.
HRH Crown Prince announced today the launch of the New Murabba Development Company, chaired by His Royal Highness, to develop the world’s largest modern downtown in Riyadh.#NewMurabba
— Public Investment Fund (@PIF_en) February 16, 2023
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